Resa immortale dalla magia dei versi di Dante, Pia de’ Tolomei ancora oggi è un mistero. E il suo fantasma sembra aggirarsi nei luoghi che le furono cari in vita
Il tempo corrode ogni cosa, portando con sé le orme del passato. Ma ci sono leggende, miti o personaggi che divengono immortali, spesso per le loro azioni, ma talvolta per il ricordo tramandato alla posterità con dipinti o con versi. E un alone di mistero avvolge così le loro storie, le loro vite.
Figure che così diventano immortali, al punto da sollecitare l’immaginario collettivo, fino a superare la soglia del ‘limite estremo’.
Pia de’ Tolomei
Pia è una donna, morta per mano del marito, consegnata all’immortalità dai versi di Dante.
Pochi versi, ma densi di dolcezza e mestizia. Versi che, alla fine del canto V del Purgatorio, ci parlano con grande pathos emotivo di questo personaggio, già noto alle cronache del tempo.
E la leggenda s’interseca con la realtà nell’escalation delle emozioni e dei ricordi.
Queste le parole rivolte al nostro Poeta dalla donna. Immediate, dirette, secondo la consuetudine dantesca. Ma in esse è sotteso il dramma delle sua vita, nonché della sua morte.
La #storia
Data in sposa a Nello d’Inghirano dei Pannocchieschi, Pia, appartenente alla nobile famiglia dei Tolomei, fu uccisa dal marito pochi anni dopo il matrimonio.
L’uomo, infatti, la spinse giù dalla rupe su cui si affaccia il suo Castello della Pietra, in Maremma. E, per questo motivo, quel salto viene chiamato ‘Salto della contessa’
Sulle cause di quel gesto si sono ventilate diverse ipotesi. Alcuni hanno affermato che la giovane donna fosse infedele al marito e che, in sua assenza, accogliesse i suoi amanti proprio nel castello.
Altri invece ritengono che Nello l’abbia uccisa per sposare in seconde nozze la sua amante, Margherita Aldobrandeschi. Un delitto passionale in ogni caso che non poteva lasciare indifferente il nostro sommo Poeta.
L’unico dato certo che abbiamo è che il marito omicida accusò la moglie di stregoneria e di tradimento. Accuse mai provate e finite nell’oblio di una giustizia sommaria.
Il fantasma
Una morte così violenta ovviamente non poteva che sollecitare la fantasia degli amanti del mistero.
Nei pressi del maniero, nel comune di Sovicille, in provincia di Siena, c’è un ponte di epoca romana, chiamato il ‘Ponte della Pia’.
E’ il #ponte sul quale Pia amava fare lunghe passeggiate ed è oggi meta di molti curiosi e amanti del brivido. Infatti si dice che lo spettro dell’infelice donna si aggiri su di esso nelle notti prive di luna. E molti sostengono di aver udito i suoi singhiozzi nelle tenebre.
I più fortunati invece dichiarano di aver visto il #fantasma della donna. Questo, a detta di questi testimoni, si aggirerebbe, in quel luogo a lei familiare in vita, circondato da un pallido chiarore. Una figura vestita di bianco, con un velo a coprirne il volto.
Ma le testimonianze spesso si confondono con le suggestioni di luoghi e di personaggi misteriosi, lasciando però dentro di noi il dubbio.
E così, ancora oggi, Pia , come da lei richiesto, vive nel ricordo di tutti.
#IrmaSaracino