Fiore all’occhiello di Palermo, il Teatro Massimo si erge in tutta la sua imponenza. Ma tra le sue mura si aggirerebbe un’oscura presenza, il fantasma di una suora.
C’è sempre una forte dose di scetticismo quando ci si confronta con il mistero, il paranormale. E la nostra razionalità va a confliggere con le tante testimonianze o, addirittura, i video che sembrerebbero dare ragione all’esistenza di oscure presenze e, come in questo caso, di antiche maledizioni. Difficile quindi tracciare una linea di demarcazione tra il reale e l’immaginario. Ma talvolta il dubbio prevale sulla certezza del reale e la mente vaga in dimensioni sconosciute. Il fantasma della suora del #Teatro Massimo di #Palermo esula ormai dalla leggenda. E l’immaginario collettivo sembra trovare riscontro in strane coincidenze. Tutte legate alla storia di questa imponente struttura.
La storia
Una storia che s’interseca con la realtà ottocentesca di una Palermo, tradizionalmente elitaria e legata al bel canto lirico. Una Palermo che volle lasciare alla posterità il simbolo del suo splendore e della sua cultura, malgrado le laceranti contraddizioni della sua società.
Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo è, a tutt’oggi, l’edificio teatrale più grande d’Italia e terzo in Europa. Lo superano solo l’Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna.
I lavori, affidati all’architetto Giovan Battista Filippo Basine nel lontano 1864, ebbero stranamente inizio solo nel 1875 e ebbero termine solo nel 1891. Una lunga, interminabile attesa.
Purtroppo si dovettero demolire due chiese, quella delle Stimmate e quella di San Giuliano, per peter avere una superficie idonea a una simile costruzione.
Una vera e propria profanazione, quindi, anche delle tombe presenti nei luoghi sacri!
Nel corso di queste opere fu trovata, tra le altre, la tomba di una suora. Probabilmente la madre badessa di uno dei conventi. E, da allora, sembra che il fantasma della religiosa si aggiri tra le mura del Teatro, lanciando maledizioni su chiunque la scorga.
Le coincidenze
Una serie di coincidenze negative caratterizzò poi la costruzione della straordinaria struttura. Ci vollero infatti ben 23 anni per portarla a compimento, attraverso una serie di traversie e circostanze sfavorevoli. Tutto sembrava opporsi alla sua costruzione.
Molti scritti dell’epoca riportano infatti i numerosi problemi e incidenti avvenuti durante la realizzazione del Teatro e in particolare alcuni parlano chiaramente di un’ombra nera, di bassa statura, apparsa diverse volte sul palcoscenico, tra le quinte e nei sotterranei.
Qui emetteva rumori misteriosi e lamenti che gelavano il sangue. Il fantasma sembra che si aggirasse irrequieto per tutto il teatro lanciando maledizionii agli operai e che facesse loro diversi scherzi come nascondere i loro strumenti, schiaffeggiarli e facendoli inciampare.
Insomma un clima da brivido! Ma che non impedì l’esecuzione dei lavori e il Massimo, sia pure con notevole ritardo, fu inugurato nel 1917.
Ma il suo splendore fu di breve durata. Nel 1974 infatti fu abbandonato per essere restaurato. Potere della meledizione?
Il restauro
Ci vollero altri 23 anni per portare a compimento il restauro del Teatro, che oggi( fantasma permettendo) ospita eventi lirici e musicali di notevole spessore.
Ma nei suoi segreti e bui corridoi, ignoti al pubblico, sembra che continui ad aggirarsi il fantasma della suora, chiamata dai palermitani la “#monachella” per la sua bassa statura.
E c’è chi spera, ancora, specie tra i turisti, di poterlo scorgere. Quanto alle eventuali maledizioni, sembra che la curiosità abbia la meglio sul timore di esse.
#IrmaSaracino