Continua il #giallo della scomparsa di Emanuela Orlandi. Dopo 36 anni si brancola ancora nel buio.
Aveva solo 15 anni Emanuela Orlandi, figlia di un commesso della Prefettura della casa Pontificia, quando il 22 giugno del 1983, misteriosamente, scomparve.
Viveva in #Vaticano, unitamente ai suoi fratelli e avrebbe dovuto frequentare il terzo anno del liceo scientifico. Ma una mano misteriosa la sottrasse all’affetto dei suoi cari e dei suoi amici. Una mano forse troppo potente e comunque legata a intrighi avvolti dal mistero o dall’omertà.
Emanuela
Era un’adolescente come tante Emanuela, con le sue ambizioni, le sue contraddizioni e i suoi interessi. Una ragazza che sognava il suo futuro. Un futuro che le è stato negato.
Non brillava negli studi, ma aveva uno spiccato talento musicale e alla musica dedicava gran parte del suo tempo. Vivace, comunicativa, pronta alla socializzazione.
Ma quel 22 giugno del lontano 1983 una nube inestricabile l’ha avvolta, portandola via, in un luogo ancora da scoprire.
Le ricerche, le speranze, le illusioni
Le indagini ebbero inizio immediatamente, ma la ragazza sembrava essersi dissolta nel nulla.
Numerose le telefonate anonime e numerose le piste seguite dagli inquirenti. Sembrò anche che il mistero della sua #scomparsa fosse collegato ai numerosi gialli che agitarono le stanze del #Vaticano in quegli anni. Dalla morte improvvisa di Papa Luciani alle indagini dell’FBI sul cardinale Marcinkus, direttore poco trasparente dello IOR.
Anni tormentati, caratterizzati da delitti irrisolti, come quello del giornalista Pecorelli. Anni in cui la ‘longa mano’ della mafia parve essersi allungata anche nelle alte sfere del potere.
Ci si chiede, ancora adesso, quale potesse essere la causa della scomparsa della giovane Emanuela. Sapeva troppo o aveva incidentalmente visto cose da non rivelare?
Si ipotizzò anche che potesse essere stata vittima di pedofilia, piaga di molti prelati. Ma, da allora, le certezze si dissolsero nell’ombra di false tracce e di false indicazioni. Mentre si allontanò sempre più per gli inquirenti la speranza di fare chiarezza su questo caso.
Ancora un mistero
E quando, un giorno fa, in seguito a una segnalazione anonima, si è scavato nel cimitero Teutonico del Vaticano, le due tombe indicate hanno rivelato un’altra incredibile verità.
Mancavano le spoglie delle due principesse che avrebbero dovuto riposare già dall’800 in quei sarcofagi. Mentre, al di sotto, un’ampia stanza di circa 4 metri per 3,70 si è rivelata agli inquirenti. Una stanza in cemento armato, quindi di sicuro non risalente a due secoli fa.
Quale dunque l’uso di quella misteriosa stanza? E, soprattutto, chi era a conoscenza della sua esistenza?
Troppi gli interrogativi e difficile darvi una risposta, malgrado l’attuale disponibilità della Santa Sede.
Il mistero continua.
#IrmaSaracino