Una lettera d’amore che sfida il tempo, quella di Beethoven alla sua amata. Una pagina indimenticabile della letteratura
Passione e tormento, #amore e dolore vibrano, come note sublimi, nelle parole di una #lettera indimenticabile. Quella di Ludwig van Beethoven alla sua Amata. Un amore impossibile, sofferto, ma vivo. Eterno, come il tempo, come l’attimo che si trasforma in vita.
Un #amore che fa sognare, che prorompe, in tutta la sua potenza, dalle pagine scritte da questo uomo straordinario, per perdersi nel soffio del vento. Nell’orizzonte della vita, che travalica anche la morte.
Parole semplici che sembrano sgorgare dal cuore, dedicate alla donna dei sui sogni. Una donna identificata solo di recente, incontrata per caso a #Vienna. Ma il caso sa essere fatale e quella scintilla inspiegabile, che infiamma gli animi, può scoccare all’improvviso.
L’amata
Era il 1809, in una #Vienna ancorata ad antiche tradizioni, quando Antoine von Birkenstock, una giovane maritata per volere paterno ad un ricco mercante, incontrò il grande musicista. Fu subito intesa, amicizia, complicità, che si trasformarono entro breve tempo in amore.
Un amore impossibile anche perchè la donna dovette lasciare #Vienna per fare ritorno a Francoforte, città nella quale risiedeva con il marito e i suoi quattro figli.
Tra i due nacque una corrispondenza, destinata a durare per sempre.
La lettera
“Buon giorno, il 7 luglio.
Pur ancora a letto, i miei pensieri volano a te, mia Immortale Amata, ora lieti, ora tristi, aspettando di sapere se il destino esaudirà i nostri voti. Posso vivere soltanto e unicamente con te, oppure non vivere più.
Sì, sono deciso ad andare errando lontano da te finché non potrò far volare la mia anima avvinta alla tua nel regno dello spirito. Sì, purtroppo dev’essere così.
Sarai più tranquilla, poiché sai bene quanto ti sia fedele. Nessun’altra potrà mai possedere il mio cuore — mai — mai — oh Dio, perché si dev’essere lontani da chi si ama tanto. E la mia vita a Vienna è ora così infelice.
Il tuo amore mi rende il più felice e insieme il più infelice degli uomini — alla mia età ho bisogno di una vita tranquilla e regolare — ma può forse esser così nelle nostre condizioni? Angelo mio, mi hanno appena detto che la posta parte tutti i giorni, debbo quindi terminare in fretta cosicché tu possa ricevere subito la lettera.
Sii calma, solo considerando con calma la nostra esistenza riusciremo a raggiungere la nostra meta, vivere insieme. Sii calma, amami, oggi, ieri.
Che desiderio struggente di te, te, te. Vita mia, mio tutto. Addio.
Oh continua ad amarmi, non giudicare mai male il cuore fedelissimo del tuo amato.
Eternamente tuo
Eternamente mia
Eternamente nostri”
– Ludwig van Beethoven
L’epilogo
Era il 7 luglio del 1812. Beethoven non rivide più la sua Amata, ma l’amò sino alla fine dei suoi giorni.
#IrmaSaracino