I dati dell’Eures mettono a nudo l’aberrante crescita di casi di violenza sulle donne. Diciamo basta.
Di #storie ce ne sono tante da raccontare. Storie sofferte, tristi come solo sa esserlo la realtà della violenza. Intrise di dolore, di #abusi, scritte negli occhi di quelle #donne che le hanno vissute.
#Donne che, come noi, cercano quel riscatto identitario che una società per certi versi ancora maschilista ci preclude, mascherandosi di rispetto.
La violenza è sempre lì, pronta a ghermirci, a privarci anche del piacere di quella fisicità che viviamo quasi come una colpa o un’ossessione. Mentre la paura avanza. Tra le mura domestiche, per le strade, ovunque.
Figlie del demonio
A lungo demonizzate, colpevoli di aver offerto quella mela, divenuta il simbolo stesso della tentazione, siamo ancora vittime di re detronizzati, gelosi di quel potere che sentono sfuggirgli dalle mani. Pronti a colpire, umiliare gli ’ oggetti’ del loro piacere.
Streghe, ammaliatrici, ma soprattutto peccatrici, siamo state nella Storia il lato oscuro del maschio, che ora non sa accettare il nostro riscatto, la nostra identità di persone, oltreché #donne
La casistica
I casi di violenza contro le donne sono tanti, troppi, incrementati anche da quell’isolamento forzato che chiamiamo lockdown. Un isolamento che preclude alle donne, vittime di violenza ed abusi domestici. ogni via d’uscita.
La casa? Una prigione. La vita? Un inferno. E la casistica dei ‘femminicidi’, avvenuti nel 2020, ci offre un quadro desolante. Secondo il rapporto Eures infatti nei primi 10 mesi di questo anno ci sarebbe stato un femminicidio ogni tre giorni.
Un bilancio che mette a nudo una realtà aberrante, in cui l’uomo dimostra tutta la sua fragilità, ricorrendo alla violenza pur di non perdere un ruolo atavico e anacronistico.
E’ la lotta per l’affermazione di una presunta supremazia che può forse essere fisica, ma non certo culturale e psicologica.
La violenza
I volti della violenza sono tanti. Squallidi e sibillini talvolta, volti a sminuire la personalità delle donne. Immediati e devastanti molto spesso.
Percosse, stupri sono purtroppo legati a una quotidianità che spaventa per la sua ferocia. E le vittime sono quasi sempre mogli, compagne, colpevoli di aver osato ribellarsi.
Un grido squarcia il muro del silenzio
E’ ora di dire basta, di rompere quel silenzio, fatto di vergogna e di paura che per anni, secoli ha accompagnato il nostro cammino.
E il grido deve essere unico, deve unire le voci di tutte le donne del mondo che ancora subiscono. Spose bambine, donne costrette a prostituirsi, donne mutilate , donne percosse, donne barbaramente uccise.
Uniamoci nella lotta contro i pregiudizi di una società ancora al maschile, orgogliose di essere noi.
Orgogliose di essere donne.
#IrmaSaracino
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