Esoterismo, scienza e filosofia trovano in Piazza San Pietro la loro concretezza. E la luce si diffonde sulla cristianità
Scienza, astrologia e filosofia confluiscono in un sapere unico, quando ci si accosta agli enigmi di quella che definiscono illuminazione. La Storia si fa ancella del tempo immortale del cielo, simbolo a sua volta del divino e così anche l’architettura, specie quella di San Pietro, riproduce, nei suoi spazi, le geometrie celesti.
Le parole non servono, basta cogliere i messaggi trasmessi anche dalla luce che s’insinua tra gli angoli e traccia rette, linee che indicano la via della conoscenza suprema.
Tutto è simbolo e l’intuizione umana affonda le sue radici nei tempi più remoti. In quelle società, come quella egizia, in cui la religione è specchio, parola della divinità.
‘La terra è immagine del cielo’
Questo si legge nel ‘Corpus Hermeticum’, un antico testo, scritto in greco, ritrovato in un monastero della Macedonia.
Un testo, attribuito ad Ermete Trismegisto, che in realtà rivela all’uomo la via dell’illuminazione. Una sorta di dottrina esoterica di carattere misterico. Un testo che, nel’400, alla corte di Cosimo de Medici, trova in Marsilio Ficino il suo interprete.
In esso, tra teorie filosofiche e conoscenze astrologiche, si legge che dopo l’apoteosi della civiltà egizia, gli dei torneranno sulla Terra, per vivere in una città del #sole che sorgerà ad ovest.
La profezia e San Pietro
Nei secoli successivi si fa strada sempre più, in buona parte del clero cattolico, la consapevolezza che Dio ci parli attraverso il cielo. E il sole,forza, luce, energia pura, è l’espressione di quel divino spesso imperscrutabile dagli occhi dei più.
Lo intuiscono Giordano Bruno, arso vivo come eretico, il domenicano Tommaso Campanella, imprigionato nel ‘braccio della morte’ per ben 27 anni. Ed è proprio quest’ultimo che nel suo scritto ‘ La città del sole’, stigmatizza la sublimazione della conoscenza.
Il tempo e il sapere
Gli anni passano, i Papi si avvicendano su quel trono così potente eppure così fragile come quello di San Pietro. Le paure, le cospirazioni, le trame oscure si celano nei corridoi bui del Vaticano.
Campanella viene scarcerato e diviene l’uomo di fiducia di Urbano VIII, ma successivamente deve allontanarsi definitivamente da Roma.
La Roma del’600, il Vaticano e la luce di Dio
Il’600 scrive una delle pagine più buie della Storia di Roma, dominata da quel rigorismo clericale che inficia la scienza stessa. Vera nemica della cecità fideistica, voluta, pretesa da buona parte del clero ufficiale per il suo carattere manipolatorio.
Galilei viene processato e costretto ad abiurare la sua teoria eliocentrica. Vietato sconfessare le sacre scritture, perché la conoscenza porta l’uomo a pensare, a capire, a non accettare un potere che va consolidandosi sempre di più: quello della Chiesa.
Sorgono società segrete e affiliazioni di carattere esoterico, che annoverano uomini, pensatori, scienziati di prestigio, finalmente liberi di pensare. Tra essi si suppone anche il #Bernini. Un artista poliedrico, innovativo che sa tradurre la lectio di Michelangelo, adeguandola al suo tempo.
Il progetto del Bernini
E, quando Papa Alessandro VII Chigi commissiona all’architetto campano il colonnato di San Pietro, sa che l’espressione architettonica con lui si farà voce della cristianità, ma soprattutto di Dio.
Bernini, nello spazio antistante la Basilica trova l’obelisco egizio, trafugato dalla città di Eliopoli dall’imperatore Caligola.
La posizione centrale di questo pilastro egizio è già di per sé indicativa del messaggio universale. La città del #sole è la città di Dio. Perché l’uomo comprende, vive il sapere supremo, che è luce.
Poi trova una delle due fontane che delimiteranno gli spazi del futuro progetto. Un colonnato di forma ellittica, simbolo del movimento rotatorio della terra e dei pianeti intorno al sole.
La fontana rappresenterà quindi il primo fuoco intorno al quale ruotano i pianeti, ovvero il sole( prima legge del moto planetario di Keplero).
E, quando questo progetto sarà approvato, #Bernini dirà che i colonnati rappresentano le grandi braccia di madre Chiesa, ma, in realtà siamo di fronte a un progetto solare ( Sandro Zicari).
La città del sole
Il sole, infatti, nei giorni dei solstizi delimita spazi ben preci con le ombre create dall’obelisco. Spazi nei quali è evidente il simbolo solare per eccellenza: ovvero una stella a 8 punte.
San Pietro diviene così una sorta di talismano energetico ( Zicari) in grado di riprodurre e immagazzinare l’energia solare. Un’energia che trasmetterà al mondo della cristianità.
La scienza, la filosofia e l’astronomia dominano quindi l’architettura che diviene costruzione razionale dell’ #esoterismo.
E gli dei o il Dio tornano sulla Terra a vivere tra gli uomini nella città del sole. La città della luce della sapienza.
#IIrmaSaracino