Carmen, definita “l’opera scandalo” da una Francia del secondo ottocento, ancora troppo borghese, alla prima del 3 marzo del 1875 fu un colossale fiasco.
George Bizet (1838-1875), morto tre mesi dopo, non assistette mai al grande successo che al suo capolavoro indiscusso, la Carmen, fu invece decretato per tutte le repliche successive fino ai giorni nostri. Tanto da porla oggi al secondo posto nella classifica delle opere più rappresentate al mondo.
Il libretto tratto da una novella di Prosper Mérimée (1803-1870) racconta di una #storia d’ #amore che nasce, cresce e muore in cuori ardenti ed impetuosi.
Una storia di passioni, di tradimenti, di libertà, di gelosia, di #morte in una Siviglia, agli inizi dell’ottocento, che con la sua sonorità latina sembra esaltare all’eccesso i sentimenti dei protagonisti.
I personaggi sono indubbiamente tra i più intensi ed impetuosi della storia dell’opera e ognuno di loro risulta estremamente complesso dal punto di vista psicologico.
Carmen
L’ingresso in scena di Carmen al primo atto è trionfale. Sicura, sensuale e aggressiva si presenta subito allo spettatore in modo chiaro ed inequivocabile con la sua celebre aria “Habanera”:
L’amour est un oiseau rebelle
Que nul ne peut apprivoiser …
Si tu ne m’aimes pas, je t’aime
Si je t’aime prends garde à toi
L’amore è un uccello ribelle
Che nessuno può domare…
Se tu non m’ami, io ti amo
Se io ti amo, attento a te
La musica, ispirata a “El Arreglito” una composizione di Sebastian Yradier, ha il ritmo dell’Habanera, danza di origine cubana simile al tango, molto in voga nella Spagna dell’epoca.
Ma Carmen è altro. E’ la donna passionale e seducente, capace di fare innamorare fino alla perdizione il fragile Don Josè. E’ la gitana che canta e danza seduttivamente la seguidillas per farsi liberare dal suo carceriere.
Carmen, ardente ed impetuosa, consapevole di se stessa, sa come utilizzare la sua malia per sedurre gli uomini e farli innamorare.
E’ la donna emancipata e indipendente che non segue convenzioni e regole, che precorre i tempi, vuol essere senza vincoli, libera e libera di amare, costi quel che costi, tanto da apparire dura e spietata.
Alla fine, coerente e fedele a se stessa, per difendere fino all’ultimo la sua libertà, preferirà sfidare Don José ed andare fiera incontro ad una morte annunciata.
Don José
Don José è il bravo ragazzo di campagna, attaccato alla madre, che sta facendo carriera nel corpo dei Dragoni. E’apparentemente saldo nei suoi principi borghesi: la famiglia, il lavoro, l’onestà, l’ #amore puro per Micaela, la sua giovane innamorata.
Ma fragile e vulnerabile nella sua personalità lascia che la sua passionalità sopita si liberi e si abbandoni ad un amore folle che lo condurrà alla rovina.
Facile preda dei suoi stessi ardenti sentimenti, rinuncia a tutto ciò in cui crede. Sacrifica se stesso e si lascia sedurre dalla selvaggia gitana.
Don José non si innamora dell’avvenenza e della bellezza di Carmen, ma della sua indipendenza e senso di libertà che la distinguono da lui.
Ma libertà e #amore sono spesso rinuncia alla ragione. Per cui presto si scontrerà col tradimento e l’abbandono.
Nella sua immaturità, incapace di gestire la frustrazione della sconfitta, si trasformerà da gentile corteggiatore a feroce assassino. E la ucciderà.
Tutto il suo dolore e la consapevolezza della tragedia sono nel suo grido finale
vous pouvez m’arrèter…c’est moi qui l’ai tuée
o ma Carmen! ma Carmen adorée!
Potete arrestarmi…l’ho uccisa io
o mia Carmen! mia Carmen adorata!
Micaela
Micaela è un personaggio aggiunto dai librettisti e fermamente voluto da Bizet, che volle inserire in una storia drammatica e cruenta un personaggio romantico, che potesse conquistare il cuore degli spettatori. Una figura femminile in contrapposizione a quella di Carmen.
Giovane, dolce, mite, innamorata di José, sa aspettare che lui torni alla vita onesta e a lei. Ma sa anche vincere la sua timidezza e riservatezza per agire e tentare di salvare il suo amore, esponendosi a pericoli che una giovane e bella donna, inesperta della vita, non saprebbe affrontare. Ma tutto risulta vano, José non tornerà più a lei lasciandola sola ed inerme ad un destino drammatico.
Escamillo
Escamillo,con la famosa aria del “Toreador” entra invece a fronte alta nella dinamica degli eventi.
Aitante e affascinante torero è ammirato da tutti per il suo coraggio e bravura. Un uomo di successo, vincente nella vita come nell’arena. Forte della sua sicurezza e arroganza sa conquistare le donne e sa aspettare che Carmen, dopo un primo rifiuto, cada tra le sue braccia innescando il precipitare degli eventi. Ma questa volta il destino non premierà la sua alterigia ed anche lui dovrà rinunciare all’amore.
Significato
Bizet, con la sua ostinazione e vincendo gli ostacoli della censura, ha voluto spogliare di tutte le sovrastrutture il pensiero borghese del tempo, lasciandoci un profondo messaggio culturale, sociale ed etico.
Lo scandalo che l’opera suscitò fu determinato dalla presunta “immoralità” della protagonista. Non certo per l’efferatezza del finale.
Non un omicidio passionale ma un delitto di genere. Una storia di ieri ma anche di oggi.
Questa eredità ricevuta sia per tutti noi bagaglio utile affinché la cronaca di oggi non sia più quella di 200 anni fa.
#BrunoMatacchieri