reliquia

Il proliferare delle reliquie dal Medioevo ad oggi é strettamente connesso alla cecità fideistica di una larga fascia sociale. E fa leva sul bisogno di un apporto sovrannaturale a un’ esistenza spesso vissuta negli stenti.

Quando, con l’editto di Costantino, si legittimò la libertà di culto il mondo cristiano mutò volto, assumendo connotati e caratteristiche decisamente antitetiche alla parola di Gesù. Si cercò l’affermazione della superiorità religiosa del Cristianesimo. E l’edificazione di una serie innumerevole di Basiliche, impreziosite da reliquie, fu il tratto contraddistintivo della presa di potere del Cattolicesimo.

Un potere che in realtà di spirituale ebbe ben poco, ma che, a partire dal IV secolo, si tramutò gradualmente in potere materiale. Ciò fu possibile grazie anche alle disagiate condizioni economiche di una larga fascia della popolazione che cercava nel divino un apporto, o meglio, un sostegno alla propria esistenza. Un’esistenza segnata da gravi carestie, da epidemie ricorrenti e che ovviamente dava poco spazio all’istruzione.

In un contesto del genere fu facile rendere verità l’inganno e le reliquie furono lo strumento primo di persuasione.

Il potere delle reliquie

Era convinzione comune infatti che la semplice vicinanza a un frammento del corpo di un santo o a un oggetto che era entrato in contatto con un santo garantisse un rapporto diretto con il sovrannaturale e assicurasse ai fedeli una speciale protezione.

Una convinzione che ovviamente trovò terreno fertile nell’ignoranza diffusa e nel bisogno di una speciale assistenza. Tutto ciò a vantaggio del clero.

Per tutto il #Medioevo infatti le #chiese si riempirono letteralmente di reliquie. Le più impensate e , in molti casi, improbabili, come quelle provenienti dalla Terra Santa.

E Il possesso di una reliquia importante, secondo una scala di valori stabilita dal clero, dava prestigio a una chiesa. Conseguenza? Elemosine continue e lasciti, nonché l’incremento di quello che noi oggi definiamo turismo religioso.

Le #chiese si popolarono quindi sempre più, al punto da essere un luogo di ritrovo per le masse popolari, ansiose di dare un senso alla propria magra vita. Il cristianesimo si diffuse sempre di più, come anche si consolidò il potere economico della Chiesa.

Le crociate e il traffico delle reliquie

Ovvio epilogo di questo clima di superstizione e di manipolazione religiosa furono le discutibili #crociate. E la Terra Santa divenne la Mecca per i fedeli cattolici.

Monaci guerrieri, i Templari, divennero protagonisti indiscussi della sagra delle #crociate, scortando innumerevoli pellegrini in Palestina. E, come é ovvio, si intensificò il traffico delle reliquie.

Innumerevoli pezzi della croce di Gesù furono esportati un po’ in tutta Europa, ma soprattutto a Roma, dove ancora oggi, forse per intervento divino, sono custoditi, malgrado la deteriorabilità del materiale ligneo.

Insomma un quadro che fotografa una realtà poco edificante e che farebbe andare in escandescenze l’amato Gesù, nemico acerrimo di ogni commercio di simulacri più o meno veritieri. Ma l’uomo, si sa, con la sua fragilità ha bisogno di credere che anche il divino entri nella sua vita.

Ben vengano quindi le illusioni che perdurano anche ai nostri giorni nel buio dell’incertezza.

#IrmaSaracino