uiguri

La Camera Usa approva una legge per punire la Cina a causa del genocidio demografico e culturale degli Uiguri.

Sempre più alta la tensione tra #Usa e #Cina! E questa volta a pesare sul bilanciere dei rapporti tra le due superpotenze é la politica repressiva della Cina nei confronti della minoranza etnica degli Uiguri.

L’America di Biden, quindi, si allinea sulla politica di Trump. E tuona contro il trattamento, a dir poco, disumano riservato da Pechino a questa popolazione che vive nella regione nord occidentale cinese dello Xinjiang.

Una questione che va avanti da anni, passata sotto la cortina dell’indifferenza internazionale a lungo, ma che oggi balza in primo piano.

E, finalmente, l’America prende una posizione netta. La Camera #Usa, infatti, ha approvato una legge per punire l’imperialismo cinese, vera minaccia attualmente per lo scacchiere politico mondiale. Con l’America si schierano Regno Unito e Canada. E viene riconosciuto il #genocidio di questa minoranza turcofona islamica.

La violazione cinese dei diritti umani

Una tragedia che va avanti da anni, balzata sulle cronache solo di recente. Una tragedia che colpisce una popolazione di circa 12 milioni di persone, di cui la #Cina sta cercando di cancellarne l’identità.

Sterilizzazioni, campi di rieducazione e lavori forzati sono l’amara realtà di questo popolo, ferito, calpestato dalle autorità cinesi.

Pechino strumentalizza le spinte secessioniste locali e l’attività terroristica messa in atto da piccoli gruppi jihadisti, legittimando così la sua azione repressiva, che investe un’intera popolazione.

In realtà, però la regione dello Xinjiang rappresenta, per la sua posizione, un’area strategica dal punto di vista economico e geopolitico. Un vero e proprio sbocco per la #Cina sul medio-oriente e sull’Asia centrale.

Il pugno di ferro di Pechino

Il terrorismo abitualmente trova terreno fertile dove l’odio é endemico e, alla luce di ciò, Pechino da anni porta avanti una pseudo lotta a questa piaga sociale, concretizzando un vero stato di polizia. Il controllo capillare della quotidianità degli uiguri si concretizza con intercettazioni telefoniche, telecamere a riconoscimento facciale, insomma tutto quanto sia idoneo a un controllo di massa.

Purtroppo però, in linea con i metodi tipici delle autorità cinesi, si procede anche a un lavaggio del cervello della popolazione, indotta a una de-islamizzazione collettiva, in favore di una sinizzazione.

Le moschee cadono così sotto i colpi della falce cinese, mentre proliferano i centri di detenzione.

Il genocidio demografico

Come se non bastasse, da anni Pechino mette in pratica le sue subdole strategie per estinguere questa etnia. Riduzione forzata della nascite  attraverso sterilizzazioni di massaimposizione di metodi contraccettivi e aborti indotti. Un vero e proprio orrore!

Le vittime privilegiate sono le donne, costrette a subire l’applicazione di spirali intrauterine impossibili da rimuovere se non attraverso operazione chirurgica. O, altrimenti, obbligate ad assumere vari tipi di contraccettivi.

Inoltre, la pratica dell’aborto forzato é molto diffusa negli ospedali. E si parla anche di un numero sempre crescente di neonati uccisi

La barbarie del silenzio

Anche la Turchia, che pure avrebbe dovuto difendere i diritti di una sua minoranza etnica, ha ignorato in tutti questi anni la barbarie perpetrata da Pechino. Troppi gli interessi economici che la legano alla #Cina!

E così, ancora una volta, la logica perfida dell’economia, ha scritto pagine ignominose sul copione della storia.

Oggi, però, i riflettori si sono accesi su questa popolazione, privata della sua libertà, svuotata della propria identità, annientata dalla scure del potere.

#IrmaSaracino