Betlemme

Ancora una notte di Natale priva di fedeli nella mistica Betlemme. Il governo israeliano ha detto no all’ingresso di stranieri nella cittadina. Tutta colpa di Omicron.

Quanta magia nel ripercorrere i sentieri di un uomo che comunque ha dato un volto nuovo alla Storia. E, soprattutto, quanta emozione nella notte in cui il misticismo si colora di suggestioni nuove, palpitanti, nell’attesa di un evento che dovrebbe unire. Perché in fondo il Natale é tutto nella sensazione di una rinascita, di un rinnovamento che potrebbe mutare il corso degli eventi, della vita stessa di ogni uomo. E, nella suggestione di quella che dovrebbe essere l’antica grotta della natività, in quella Betlemme, martoriata da soprusi di cui nessuno parla, il #Natale assume un significato ancora più intenso.

Betlemme

Solo una manciata di chilometri separa Betlemme da Gerusalemme e l’incanto di questo luogo, sacro per la cristianità, s’infrange contro quel muro che separa e stupisce.

S’infrange nella povertà di questa cittadina, dei suoi abitanti, molti dei quali #palestinesi cristiani. Una cittadina che trae linfa vitale anche dal turismo religioso, ancora una volta colpito dalla scure di un governo che non lascia spazio ad altri.

Per il secondo anno consecutivo, infatti, Betlemme ha visto rinnovarsi la tradizione del suo #Natale nelle vie deserte, animate solo dalla presenza di fedeli locali. Il governo israeliano, nel quale emerge la presenza di deputati integralisti, ha vietato l’accesso a stranieri. La causa? il diffondersi della variante Omicron.

Le amare parole del sindaco

Una grave ferita inferta alle esigue risorse della cittadina, come evidenziato dal sindaco, Anton Salman, nel corso di un’intervista rilasciata all’editoriale italiano, il Manifesto.

Il primo cittadino ha evidenziato infatti la triste condizione di totale dipendenza dallo Stato di #Israele che lede l’autonomia dei #palestinesi, arrogandosi ogni decisione in qualsiasi ambito.

Rimarremo sempre condizionati dalle decisioni dell’occupante, di Israele’. ha dichiarato al Manifesto Salman che ha lanciato anche un appello alla comunità internazionale.

Libertà, autodeterminazione, indipendenza, Queste, in sintesi, le richieste di un uomo che vive il dramma di un Paese privato del proprio Stato.

Un Paese che vede anche la persecuzione, da parte di fasce integraliste, di altri credi religiosi. Un Paese ridotto in povertà, nel quale la libertà di culto diviene una chimera,

Ne sono prova quei recinti che cingono in misura protettiva le chiese cristiane, oasi di pace nell’inferno dell’odio. La situazione dei cristiani palestinesi é critica e l’intolleranza sionista cresce sempre più.

Ed oggi il #Natale di Betlemme assume un tono triste e si carica di significati nuovi che dovrebbero indurre alla riflessione l’Occidente.

#IrmaSaracino