capodanno

Antiche e sconosciute tradizioni coesistono nel Capodanno tibetano, dove la religiosità si mescola con la tradizione popolare.

Passato l’entusiasmo del Natale, ci si prepara a un nuovo appuntamento con la vita e le speranze del domani. Un’attesa che si perpetua da sempre e che ha le sue ovvie diversificazioni nei Paesi di tutto il mondo. Perché sì, il Capodanno é alle porte e, pur con tempi e modalità diverse, ci si predispone ad accogliere l’anno che verrà con quell’entusiasmo che é di per sé un modo per esorcizzare i cattivi auspici, dimenticando i momenti bui dell’anno precedente.

Un momento magico, quindi, che saluta il tempo e scandisce gli attimi del cambiamento. Un anno in più, ma un anno nuovo verso la speranza.

E il mondo lo saluta, accogliendolo con rituali, cerimonie, tradizioni, che affondano spesso le loro radici in tempi remotissimi. E sono espressioni di culture, società così diverse e lontane tra loro.

Il Capodanno tibetano

Indubbiamente lontano dalla nostra cultura, il Capodanno tibetano è un tripudio gioioso di danze, colori e musiche. Rituali che fanno parte comunque di un copione ben preciso e studiato nei minimi dettagli. Anzi nei più piccoli movimenti.

I tibetani infatti festeggiano il #Losar ( avvento del nuovo anno) con un duplice cerimoniale. Il primo, legato alla tradizione religiosa che dura un giorno. E il secondo, legato alla tradizione popolare, che dura ben 15 giorni.

Un comune denominatore é quello di allontanare tutte le negatività dell’anno appena passato, mettendo in fuga quindi tutti gli spiriti del male. Una lotta perenne dunque tra male e bene!

Ma l’elemento contraddistintivo di questo Capodanno é senz’altro la partecipazione attiva dei #monaci tibetani.

Il rituale monastico

Nel corso del primo giorno del Losar i monaci in privato svolgono una lunga preghiera, associata a un rituale tantrico. La modalità? Una #danza rituale antichissima chiamata cham, che si protrae per l’intera giornata. E’ una danza basata su movimenti studiati all’interno di uno spazio ben preciso, che ha lo scopo di assicurarsi la protezione delle divinità tantriche.

Poi, in processione, si dirigono al di fuori del monastero. Trasportano una scultura di proporzioni gigantesche (goutor), nella quale si ritiene che si siano annidati tutti i demoni e, conseguentemente, le danno fuoco, al fine di eliminare definitivamente tutte le presenze negative del passato.

La danza cham

Macrocosmo e microcosmo convergono in questa danza misteriosa che può essere svolta solo dai monaci iniziati, in grado di capire e conoscere ‘ il mistero’.

I #monaci, inoltre, tracciando delle figure geometriche ben precise, evidenziano la sacralità di quello spazio, che diviene esso stesso creazione e trasformazione.

E l’augurio é quindi quello di un nuovo spazio, probabilmente temporale, che segni un passaggio per tutti, un’opportunità per trasformare gli ostacoli e le difficoltà in possibilità.

#IrmaSaracino

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