cristiani

Cresce l’intolleranza religiosa in India, roccaforte dell’induismo, e i cristiani ormai sono costretti a nascondersi.

Personalmente ritengo che quando l’integralismo si ammanta di religiosità, al fine di legittimare violenze e repressioni, si sfocia nel vicolo buio di un esercizio di potere occulto e manipolatorio. E a farne le spese, come di consueto, sono le masse. Facilmente preda di propagande pseudo religiose. Il delirio é collettivo e si propaga a dismisura. Oggi terreno fertile di una propaganda deviante e fortemente repressiva é l’ #India. Un Paese per molti versi ancora sconosciuto. Così lontano da noi, dalla nostra cultura, dalla nostra storia. Di religione in prevalenza induista l’India fa parlare di sé per quell’onda anomala che si sta abbattendo, già da anni, sui cristiani presenti sul territorio.

Chiese devastate, libri sacri bruciati, preti vessati in ogni modo, e, in concomitanza del Natale, babbi natale bruciati o mozzati. Vietato essere cristiani in #India. Vietata persino la preghiera.

Tutto é odio, intolleranza, in questa Nazione che vanta una delle comunità cristiane più antiche e più grandi dell’Asia, con oltre 30 milioni di aderenti. 

Un clima persecutorio

Vere e proprie forze di vigilanza anti-cristiane perlustrano i villaggi, bruciano letteratura cristiana, attaccano scuole e assaltano fedeli e in molti casi vengono aiutate dalla polizia e dai membri del partito di governo indiano’, questa la denuncia del New York Times dei giorni scorsi, che ha svolto un’inchiesta in quel territorio.

E le testimonianze raccolte fotografano una realtà aberrante, che non lascia spazio ad altre religioni., mentre la paura dilaga.

Le ragioni della persecuzione

Negli ultimi anni si é assistito a un crescendo di episodi di intolleranza religiosa di matrice induista, specie nei confronti dei cristiani. In realtà le motivazioni sono extra religiose e nascono dalla pretesa della maggioranza indù di preservare il sistema castale, che indubbiamente privilegia i ceti più abbienti, a discapito dei dalit, ovvero gli ultimi. Coloro che non appartengono a nessuna #casta.

Quale dunque il ruolo e la pericolosità del #Cristianesimo per gli induisti? Il #Cristianesimo, nella sua ‘essenza’ é forse la religione che più di ogni altra predica un rapporto egalitario tra tutti, in nome di quella fratellanza che é espressione di amore, così difficile da raggiungere ai nostri giorni.

Insomma un riscatto sociale per i ‘poveri’. Un’enormità per gli induisti, gelosi custodi della propria supremazia.

E, in ragione di ciò , fomentano le masse inducendole all’odio religioso. Purtroppo però anche le leggi, in 28 Stati indiani, hanno posto il divieto alla conversione. Un segnale preoccupante e un campanello d’allarme per quella pace e fratellanza tanto predicata da Papa Francesco.

Ma anche l’incontro del Pontefice con il leader indiano non ha arrestato questa onda anomala di violenza. E, in conformità di quella prassi ciclica ormai collaudata nella Storia, probabilmente ai cristiani indiani non resta che pregare nel rifugio sicuro delle catacombe.

#IrmaSaracino