befana

Nella notte della Befana si rinnova una tradizione ormai ammantata di mestizia per l’emergenza pandemica. Ma i sogni dei bambini restano lì a cullarci e a rinverdire i nostri.

I #sogni erano lì, in quel tempo lontano in cui l’attesa si trasformava in gioia al nostro risveglio. Le luci del nuovo giorno svelavano quei doni che avevamo tanto desiderato e ci pareva quasi di scorgere, attraverso i vetri delle nostre finestre, quella vecchietta ridente, che avrebbe portato via con sé l’ultima magia del Natale. Non avvertivamo neppure il freddo pungente, perché il mondo era lì, nel giorno della Befana. Tra i nostri giocattoli, nel calore del nostro nido.

Le calze, lasciate la sera prima, erano colme di dolciumi e la loro fragranza aveva il profumo dell’ingenuità. Non sapevamo neppure quale fosse il reale significato di questa notte così magica. Eravamo #bambini, eravamo felici, lontani da quel mostro invisibile che avrebbe offuscato in un futuro lontano anche i nostri #sogni.

Perché é bello sognare. Regalare un sorriso, con la gioia della condivisione. Ma oggi questa amara realtà spegne i nostri sorrisi e ci porta ad avere paura.

Eppure questa sera quella stella tornerà a brillare e ci porterà forse verso una luce nuova: la luce della speranza.

Epifania

Ma come e, soprattutto, quando nasce la Befana? In realtà il nome stesso della cara vecchietta deriva dalla corruzione lessicale del greco epifanéia, che nel tempo si é trasformato nel termine bifanìa, poi in befanìa.

Una figura leggendaria remotissima che affonda la sua origine in antiche tradizioni, connesse alla realtà agricola. Veri e propri riti propiziatori pagani, risalenti addirittura al X-VI secolo a.C.

Legata ai cicli stagionali dell”agricoltura, la Befana, si sarebbe così diffusa un po’ in tutto il nostro bel Paese e sembra che, in età romana, volasse sui campi coltivati, per propiziare la fecondità dei raccolti.

La Befana nel mondo cristiano

Ma l’avvento del Cristianesimo portò a una demonizzazione di tutti i culti e le figure pagane e fu allora che la nostra benefattrice assunse le sembianze di una vecchia strega.

Poi, nel tempo, in seno a quel processo di assimilazione da parte del Cattolicesimo ufficiale di antichi simboli e tradizioni, la Befana divenne il simbolo del trionfo del bene sul male. Dolci quindi per i buoni e carbone per i cattivi.

Nacquero così nuove leggende e, tra queste, emerse nel XII secolo quella relativa all’incontro della Befana con i Re #Magi.

Questi infatti, diretti a Betlemme per portare i loro doni al Divino Bambino, chiesero informazioni a un’anziana signora, avendo smarrita la strada.

La donna diede le informazioni, ma non li seguì. Pentitasi, dopo aver riempito un cesto di dolciumi, cercò di raggiungerli. Ma la sua ricerca fu vana.

L’anziana signora allora cominciò a girare per le case, elargendo dolci ai bimbi, nella speranza di trovarsi al cospetto di Gesù Bambino.

E, da quel momento, sembra che giri per il mondo, distribuendo doni ai più piccoli, nella speranza di ottenere quel perdono ancora, dopo secoli, tanto anelato.

#IrmaSaracino