Tante le storie e le leggende che avvolgono il lago dei diavoli, sui monti Sibillini, e ne creano un alone di mistero
Perso nella bellezza selvaggia dei monti Sibillini, a 1940 metri di altitudine, il lago dei diavoli deve la sua fama alle tante storie che, nel corso dei secoli, si sono tramandate su di esso.
Racconti che lo vogliono dimora abituale dei #demoni, meta ambita di #streghe e negromanti, ma anche luogo in cui si troverebbe il corpo di Ponzio Pilato( protagonista storico della passione di Gesù).
L’intrecciarsi di queste leggende fa emergere, comunque, un denominatore comune: il lago, pur nella sua bellezza naturale, sarebbe un luogo dannato.
Un luogo maledetto?
Il lago, uno dei pochi di origine naturale, ha anche un’altra denominazione: il lago di Ponzio Pilato.
Secondo un’antica narrazione, infatti, il governatore della Giudea, noto per un infamante ‘lavaggio di mani’, rientrato a Roma e ormai prossimo alla morte, avrebbe chiesto all’imperatore Tiberio che il suo corpo fosse abbandonato ai capricci della sorte.
Posto, quindi, su di un carro, trainato da buoi, il suo corpo, ormai esanime, sarebbe giunto proprio sul monte Vettore, la cima più alta dei monti che dominano le Marche. E, evidentemente sarebbe caduto nelle acque del lago sottostante. Appunto il nostro lago!
Da qui la #maledizione!
I demoni accorrono
E, come in tutte le storie macabre che si rispettino, i #demoni sarebbero accorsi a popolare le acque di questo lago che, da quel momento, avrebbe assunto anche il nome di lago dei diavoli
Il perché é facilmente intuibile: solo i demoni avrebbero potuto cullare( si fa per dire) il sonno perpetuo di un uomo reo di un grande reato quale la condanna di Gesù.
Una leggenda, questa che trovò la sua massima diffusione in un periodo dominato da superstizioni e paure, quale il 1200. Ma i racconti furono suffragati da fenomeni oscuri e inspiegabili, nonché dal moto perpetuo delle acque.
Sacrifici umani
Nel delirio dilagante di una supposta #maledizione, sembra addirittura che gli abitanti della vicina Norcia, ogni anno facessero sacrifici umani per placare i demoni del lago. Un uomo vivo, per lo più appartenente alla categoria dei malfattori, sembra che fosse offerto ai diavoli.
Davvero un raro esempio di cristianità!
Ma, al di là di ogni supposta veridicità di simili narrazioni, la paura attanagliava gli abitanti dei luoghi vicini a questo luogo maledetto.
Una paura tramandatasi nei secoli, tanto da indurre, nella seconda metà del XVI sec, il monaco benedettino, Pierre Bersuire ad attestare, in una sua opera, la consacrazione ai demoni di questo lago.
Addirittura sembra, secondo le affermazioni del monaco scrittore, che fossero state costruite intorno alle acque delle mura, custodite da guardie. Tutto ciò al fine di impedire ai negromanti o alle streghe del posto di colloquiare con i diavoli.
Una consuetudine, questa, di cui aveva già parlato in un suo scritto risalente al XV sec., San Bernardino da Foligno. Le modalità dei colloqui tra negromanti, streghe e diavoli, descritte ampliamente dai due religiosi, avvenivano sulle rive del lago. Recitavano un’omelia particolare che li metteva in condizione di consacrare le proprie anime al demonio.
Fenomeni inspiegabili o fantasie?
A dirla tutta, ancora oggi, molti abitanti del posto o turisti in cerca di brividi, giurano che, una volta l’anno, le acque del lago divengono rosse. Ma non sia sa bene in quale periodo.
Mentre la sera del Venerdì Santo, giorno prediletto dai negromanti di tutto il mondo, sembra che si verifichino, intorno alle acque, strani ed inquietanti fenomeni.
Verità, fantasia? Non ci é dato sapere.
#IrmaSaracino