Alle 8,29 di questa mattina é partito l’aereo che porterà Papa Francesco in Congo e in Sud Sudan. L’arrivo é previsto nel primo pomeriggio
Una visita di 6 giorni in territori martoriati da povertà estrema, malattie e guerre, quali il #Congo e il Sud Sudan, vedrà Papa Francesco portatore di un messaggio di pace. Ma anche, come lui stesso ha detto, paladino di una lotta necessaria a sradicare quella ‘ mentalità colonialista‘ che vede nell’Africa un serbatoio di risorse naturali da sfruttare.
Le speranze
C’é ansia e una gioiosa attesa tra la gente del posto per l’arrivo del Pontefice, previsto a Kinshasa oggi, per le 15,00( ora italiana). E le speranze di tutti quanti operano nel settore degli aiuti umanitari, ma anche di popoli che anelano solo a migliori condizioni di vita sono riposte in questo #viaggio di Francesco.
E proprio per il significato e il valore di questo #viaggio il Pontefice ha voluto al suo fianco i rappresentanti più illustri del mondo religioso. Affinché il mondo comprenda il valore universale della preghiera, in qualunque forma essa si manifesti, ma anche e soprattutto il valore universale della fede, che non può essere limitata da tipologie diverse di religione.
Con lui, dunque, in questa missione di pace, l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby e il Moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, il pastore Iain Greenshields.
A riceverli in aeroporto il Nunzio Apostolico monsignor Ettore Balestrero, l’Ambasciatore Straordinario e il primo ministro Jean-Michel Sama Lukonde Kyenge, con il quale si intratterà nella Vip Lounge per un breve incontro.
Importanza storica
La visita del Pontefice in Nazioni in cui la violenza é endemica riveste un significato ed un valore non solo ecumenico. L’attenzione dedicata dal Santo Padre a questi territori ridà infatti dignità a un popolo dimenticato troppo spesso dalle altre Nazioni europee, se non in vista di un potenziale sfruttamento delle risorse minerarie del sottosuolo.
I dati della grave crisi umanitaria che queste genti stanno vivendo sono allarmanti, anche in conseguenza di due guerre civili che hanno avuto un tragico bilancio. Ben 400mila morti, due milioni e mezzo di rifugiati nei paesi vicini e due milioni di sfollati interni. Oltre ovviamente a fame, povertà estrema e carestia.
La lebbra esiste ancora lì dove le condizioni igienico sanitarie sono stremamente precarie, e ciò anche per la notevole scarsità di acqua, vero flagello di queste aree.
Ma Francesco scriverà la Storia, andando a visitare il #Sud Sudan, una Nazione troppo dimenticata e agitata da tumulti e guerre terribili. Una Nazione dimenticata anche dai Pontefici, dove prolifera il ‘mercato della morte’, quello delle armi.
C’é un Dio per gli ultimi
Eppure in un contesto così travagliato e afflitto da mille problematiche si respira una spiritualità ancorata probabilmente a quel fideismo primigenio degli ultimi, dei dimenticati. Un fideismo che, grazie anche all’intensa operatività dei gruppi umanitari cattolici presenti sul posto, é andato sempre più consolidandosi.
E quel Dio alle volte apparentemente assente, chi sa che non torni a illuminare la vita dei tanti bambini che ancora trovano la forza di sorridere e dei tanti che chiedono solo di vivere.
#IrmaSaracino