Sicilia

Baciata dal mare e dalla luce di un sole che la colora di eternità, la Sicilia è uno dei tesori più antichi e preziosi del nostro Bel Paese.

Tra i profumi dei suoi agrumi e le luci abbaglianti di un #mare che sussurra antichi #miti e leggende, la Sicilia si offre alla contemplazione estatica di ogni visitatore, anche del più superficiale, che rimane abbagliato, stupito. Quasi incatenato da un sortilegio sottile di nome bellezza.

 Ogni scorcio paesaggistico, infatti, ogni traccia lasciata dalla #storia o dal passato è un tassello di un mosaico meraviglioso, ancora tutto da comporre.

Il mito

Si perde nel tempo e nel mito la #storia di quest’isola incantevole che, da sempre, anche per la sua posizione geografica, ha visto alternarsi popoli ed etnie diverse tra loro. Ma che hanno lasciato un indelebile tessuto narrativo del passato nelle vestigia che ancora dominano la scena nell’incanto di una natura rigogliosa e suggestiva.

Ed anche il mito vezzeggia la Sicilia, attribuendone l’origine alla danza di tre ninfe. Queste, abbagliate dalla luminosità del cielo e dal tepore proveniente dal mare in questo tratto, avrebbero cominciato a danzare e, muovendosi sul pelo d’acqua, avrebbero formato un triangolo i cui vertici ancora oggi sono ben visibili.

Tre promontori che sarebbero emersi proprio nei punti in cui avevano danzato ciascuna delle tre ninfe. Capo Peloro a Nord-Est, Capo Passero a Sud-Est e Capo Lilibeo ad Ovest.  

La Storia

Difficile descrivere la storia di quest’isola che inizia già in età preistorica con una popolazione autoctona: quella dei Sicani. Ne sono testimonianza le necropoli dell’età del Bronzo di  Pantalica, Ispica, Cassibile.

Il favore del clima però e la posizione strategica dell’isola favorirono anche l’insediamento di altri popoli, quali i Siculi che respinsero i Sicani verso la parte occidentale. Area che divenne poi porto strategico dei punici, i quali  si fusero con i Sicani, dando vita alla splendida Palermo nell’VII sec. a.C.

Diversa invece la storia della parte orientale della Sicilia che, sempre nello stesso secolo, divenne roccaforte della colonizzazione greca, le cui vestigia si protendono maestosamente verso l’alto, verso l’eternità. Templi maestosi, teatri utilizzati ancora oggi per rappresentazioni ne sono la testimonianza più tangibile.

Via, via poi, nel tempo, il volto della Sicilia mutò, a seconda dei nuovi popoli che vi si insediarono, attratti dalla fertilità delle sue terre e dal clima, nonché dalla sua posizione strategica nel Mediterraneo.

Dai Romani ai Normanni,  il tesoro della Trinacria s’impreziosì di nuove gemme. Dalle antiche ville e terme romane , quali Piazza Armerina, alle cattedrali arabo- normanne, quali quelle di Palermo, Monreale, Cefalù.

Poi, nei secoli, l’isola divenne roccaforte di imperi e regni che fecero a gara per testimoniare ai posteri la loro potenza con edifici maestosi. Dalla dinastia normanna degli Altavilla alla corte di Federico II in età sveva, dal dominio angioino al vice-regno spagnolo, fino al regno delle due Sicilie in epoca borbonica.

Una narrazione storica, dunque, scritta sulle mura e sulle vestigia di costruzioni che fotografano le società del passato.

Il cuore della Sicilia

Ma il cuore e l’essenza della Sicilia sono nella gentilezza dei suoi abitanti, nelle reti di quei pescatori che elevano al mare canti e leggende senza età, nei suoi contadini che, ancora oggi vivono una vita difficile.

 Il cuore é nel profumo e nei colori dei fiori, nelle luci avvolgenti delle notti stellate. Ma anche e soprattutto in remotissime tradizioni, quasi pagane, legate alla terra, che talvolta si esprimono in un fideismo assoluto. Ciecamente sentito e vissuto.

E, mentre il canto mesto di solitari cantori si frappone alla voce potente e maestosa dell’Etna, la voce flebile di lontane ninfe sussurra dolci melodie fatte di vita, di speranza e di amore.

#IrmaSaracino