Scrigno di Storia e di cultura, la Cattedrale di San Cataldo parla di sé nell’atmosfera magica della notte tarantina
Nella penombra delle sue alte volte, avvolta dal silenzio del tempo, la Cattedrale di San Cataldo, ci parla di un passato scritto sulle sue pareti che ieri sera é tornato ad essere presente grazie alla proiezione di immagini vive. Quasi palpabili.
E la sua #storia si é tramutata in un racconto visivo ed orale che ha preso, ha avvolto anche lo spettatore più superficiale.
Il #passato, dunque, é tornato a parlarci!
Un’atmosfera magica
Ieri sera, infatti, nella cornice splendida della più antica Cattedrale romanica pugliese, abbiamo rivissuto i momenti più salienti delle vicende legate alla sua costruzione.
Una costruzione che ha assunto, sin dalle origini, la valenza e il simbolo di una realtà storico sociale in grado di descrivere la quotidianità di una città vessata da tante, troppe invasioni.
Taranto, sia pure nel suo aspetto cultuale, è tornata ad essere protagonista con le sue vicende, il suo #passato e i suoi tesori spesso nascosti o ignorati.
La Chiesa incontra la Storia
Grazie all’iniziativa di Don Emanuele Ferro, il fulcro spirituale dell’antica città ha assunto infatti una dimensione viva, attuale, direi tangibile.
E mentre le immagini scorrevano nel silenzioso stupore dei tanti presenti, il #tempo perdeva la sua limitatezza e fluiva dinanzi agli occhi di tutti.
Un tempo scritto sui capitelli delle colonne che dividono le navate di questo basilica di origine longobarda. Dedicata in precedenza al culto di Santa Maria e poi, dall’ XI sec., a San Cataldo. Un tempo che ci parla di una cultura e di un vissuto che, pur tra alterne vicende, ha visto la vita mutare sul mare e, indubbiamente, a causa di esso.
Taranto, infatti, distrutta anche dai Saraceni, ha saputo risorgere dalle sue rovine e risplendere con i suoi tramonti, i suoi scorci paesaggistici. Con la sua gente semplice.
Ma la cosa più sorprendente è stata vedere il ripristino dell’antica cripta, struttura originaria della cattedrale, ben più remota dell’età paleocristiana, che ci ha avvolto in un’atmosfera quasi magica con i suo affreschi ed i suoi archi.
Una Cattedrale che si racconta
A San Cataldo la storia è lì, scritta nella sua facciata barocca, orientata differentemente da quella originaria.
E’ lì, nello splendore della cappella che custodisce le reliquie di questo Santo venuto dalla lontana Irlanda. Una cappella che è già di per sé un tesoro di arte , uno scrigno prezioso di gioielli di inestimabile valore.
Ed è all’interno di essa che lo sguardo si perde nella bellezza degli affreschi della sua cupola di forma singolarmente ellittica, negli intarsi policromi dei suoi marmi e nelle statue straordinarie che dominano la scena.
Percorrere il tempo
Camminando, dunque, nel #tempo, abbiamo percorso le tappe di una #storia talvolta sofferta, fino a perderci nel profumo di essa. Fino a viverla, a vederla, a sentirla.
Perché la Storia, si sa, sa parlarci. Basta saperla ascoltare, percependone i bisbigli e cogliendo le perle che ci regala.
#IrmaSaracino