Storico incontro tra Kim Jong-Un e Vladimir Putin in Russia. Tanti gli interrogativi e tante le ipotesi.
Secondo un copione ben definito il leader Nordcoreano, Kim Jong Un ha incontrato oggi il presidente #Putin in un cosmodromo nell’Estremo Oriente russo per colloqui rigorosamente top secret.
L’arrivo
Il nostro Kim, ormai caro alle cronache per i suoi continui lanci di missili balistici, è stato accolto con tutti gli onori dai soldati russi, schierati per l’occasione per dare rilievo all’evento.
Un evento che, almeno nelle intenzioni dei due protagonisti, dovrebbe riscrivere la storia internazionale. Un incontro tra i leaders di due stati isolati, perennemente impegnati in scontri diplomatici e non con gli Stati Uniti.
Il discusso e discutibile maresciallo della #Corea del Nord ha rotto così il suo isolamento, durato ben 3 anni. Da quando la Corea del Nord chiuse i suoi confini nel 2020.
Ma all’amico #Putin non si può dire di no! E Kim, sul suo blindatissimo treno, ha raggiunto lo zar, già incontrato nell’aprile del 2019. Circa due mesi dopo la rottura del leader nordcoreano con l’irascibile Trump, allora presidente degli Stati Uniti.
La preparazione dell’incontro
Ovviamente lo storico incontro è stato l’evento conclusivo di una serie di accordi diplomatici culminati con la visita, a luglio scorso, del ministro della Difesa russo, Shoigu.
Questi, volato a Pyongyang, secondo l’intelligence statunitense, avrebbe richiesto a Kim l’invio di un maggiore quantitativo di munizioni. E, successivamente, avrebbe dichiarato che probabilmente Mosca e Pyongyang avrebbero potuto organizzare esercitazioni militari congiunte.
Davvero un unicum, tenuto conto della congenita avversione di Kim ad ogni collaborazione militare con altre nazioni. Un leader come lui, almeno nella sua visione, deve avere l’esclusiva nelle continue prove di forza, mirate ad esaltarne la potenza.
Indubbiamente il momento è critico sia per la #Russia, che vede l’impoverimento progressivo della sua popolazione, sia per la Corea dove la ‘fame’è ormai endemica, non solo tra le fasce sociali più deboli.
Ipotesi, congetture
Quali dunque gli intenti di questi due leaders?. Certamente la #Russia, provata dal conflitto con l’Ucraina, necessita di sempre crescenti forniture militari. E, di conseguenza, violando le risoluzioni delle Nazioni Unite, già da tempo importerebbe munizioni da paesi sanzionati, quali appunto la #Corea del Nord e l’Iran.
Quanto alla Corea del Nord, Kim ha bisogno di recuperare gran parte del suo prestigio, sia all’interno del suo Paese, ormai messo alle corde da un isolamento forzato, sia in ambito internazionale. Necessita, quindi, di cibo e di aiuti in ambito tecnologico per la costruzione di missili a lungo raggio.
Inoltre la pressione esercitata dall’alleanza di Corea del Sud, Usa e Giappone è per Kim una spina nel fianco. E questo incontro potrebbe servire per fare propaganda all’interno del suo Paese.
Quale sarà l’esito?
Per il momento, visto il clima di grande segretezza che circonda il celebre incontro, si naviga nel mare burrascoso delle ipotesi. Ma preoccupano le proposte avanzate da Shoigu, il quale vorrebbe una collaborazione tra Corea del Nord, Russia e Cina.
Una proposta che potrebbe concretizzarsi? Non mancano le perplessità, perché in questo caso Kim soccomberebbe a due potenze nettamente superiori, quali appunto Cina e Russia.
Tutto è da vedersi. Tutto è ancora in fieri. Per il momento accontentiamoci delle immagini che ci giungono.
La coreografica accoglienza riservata a Kim dunque non sorprende e il ritrovato ‘amore’ tra i due leaders ha più le caratteristiche di una farsa.
#IrmaSaracino