Gli Stati Uniti pongono il veto alla risoluzione Onu di un cessate il fuoco a Gaza. Washington scrive una pagina di storia
Decisivo il veto degli Usa per l’attuazione di una risoluzione delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco umanitario immediato a #Gaza. Una giornata terribile per la storia che continua a scrivere a Gaza pagine di morte e distruzione.
Il voto del Consiglio, costituito da 15 Stati membri, é stato pressoché unanime: 13-1. Astenuto il Regno Unito. Veto da parte di Washington, che appare così sempre più isolata in ambito internazionale. Oltre allo stupore degli Stati arabi di fronte a questa posizione degli Usa, non é mancato il biasimo anche di Francia e Giappone.
La riunione di ieri dell’ #Onu ha messo in luce aspetti celati spesso dalla diplomazia e alleanze che affondano le loro radici in interessi che ledono di certo i principi stessi del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Un principio di salvaguardia della pace internazionale.
Le giustificazioni di Washington
Poco convincenti le parole di Robert Wood, vice ambasciatore degli Stati Uniti! Questi ha motivato il veto con argomentazioni che sono state accolte tiepidamente dal Consiglio.
” Hamas non ha alcun desiderio di vedere una pace duratura” ha dichiarato poco prima del voto. “Per questo motivo, mentre gli Stati Uniti sostengono fermamente una pace duratura, in cui sia israeliani che palestinesi possano vivere in pace e sicurezza, non supportiamo le richieste di un cessate il fuoco immediato”.
‘Un bagno di sangue’
Fino a questo momento sono circa 17.400 le vittime palestinesi degli incessanti bombardamenti israeliani. Circa 46.000 i feriti.
Un bilancio che sale di ora in ora, mentre la popolazione civile deve affrontare la carenza di cibo, acqua,carburante, medicine, nonché la minaccia incombente di malattie.
“Non esiste una protezione efficace dei civili”, ha dichiarato #Guterres nel corso della riunione del consiglio di ieri “Alla popolazione di Gaza viene detto di muoversi come flipper umani rimbalzando tra frammenti sempre più piccoli del sud, senza alcuna delle basi per la sopravvivenza. Ma nessun posto a Gaza è sicuro”.
Il fallimento
Ovvie le reazioni dei partecipanti a questa riunione del Consiglio #Onu. Una riunione voluta fermamente dal segretario #Guterres che, nei giorni scorsi, aveva invocato l’articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite. Un articolo raramente utilizzato, resosi necessario per la gravità della situazione che sta degradando sempre più in una vera e propria strage umanitaria.
Nicolas De Rivière, ambasciatore francese, che ha sostenuto la risoluzione, ha evidenziato con rammarico la mancanza di unità del Consiglio e ha chiesto “una nuova, immediata e duratura tregua umanitaria che dovrebbe portare a un cessate il fuoco sostenibile”.
Come é ovvio più dure le parole del vice ambasciatore russo all’Onu, Dmitry Polyansky, che ha accusato gli Usa di aver firmato una condanna a morte per decine di migliaia di civili in Palestina e in Israele, senza escludere donne e bambini.
Poi ha dichiarato con veemenza: ” La storia giudicherà le azioni di Washington”. Un’affermazione lapidaria che non tiene conto di una guerra spietata ancora in atto in Ucraina, ma la storia é anche questa. Fatta di propagande manipolatorie e scritta su pagine macchiate dal sangue di innocenti.
#IrmaSaracino