Nella tarda serata di ieri l’Iran ha sferrato il suo attacco a Israele. Sarebbero oltre 300 i droni e i missili lanciati dallo stato islamico
Ore terribili quelle di ieri, 13 aprile, che hanno visto una pioggia di droni e di misssili iraniani solcare i cieli del tormentato Medio Oriente. Oltre 300, Di questi, come riferito dalle fonti ufficiali israeliane, sarebbero stati abbattuti circa il 99%. L’Iran ha concluso l’attacco dichiarndone la legittimità come azione punitiva nei confronti di Israele per l’aggressione del 1 aprile contro il complesso diplomatico iraniano di Damasco.
Un’azione, come ha comunicato Teheran, conclusa se IIsraele non contrattaccherà.
Ma, a notte inoltrata, Benjamin Netanyahu é stata chiaro. Israele risponderà all’attacco iraniano. Un annuncio temuto e che non lascia speranze.
Il leader israeliano non ha però precisato né i tempi, né i modi della replica israeliana. Immediata la reazione di Biden, che ha reso noto come, in tal caso, l’America non sarà al fianco dello Stato ebraico.
Ore terribili
Quando, nella tarda serata di ieri, la notizia dell’attacco iraniano a Israele, é esplosa sui media di tutto il mondo, lo spettro di un conflitto mondiale é tornato a incombere sinistramente. E le ore sono state scandite dalle notizie che giungevano febbrilmente dagli inviati delle televisioni di ogni nazione.
Un susseguirsi di dichiarazioni, di immagini che fotografavano un momento che decisamente ha segnato la storia di questi giorni.
L’allargamento del conflitto é dunque alle porte?
Tutto lascia supporre di sì. Iraq e Siria, secondo quanto riferito dal New York Times, avrebbero coadiuvato l’attacco iraniano, lanciando anche i propri missili sulle alture del Golan ( zona contesa da tempo, al confine con la Siria) e sul deserto del Negev, nel sud, dove vi é una base aerea. Mentre Usa, Francia e Inghilterra hanno inviato i loro aerei per supportare la contraerea israeliana.
La narrazione dei fatti in questa notte di ansia é stata convulsa, anche se stemperata dal tentativo di non creare allarmismi. Intanto il suono stridulo delle sirene ha riempito i silenzi della notte israeliana.
Poi, intorno all’1,00, le dichiarazioni di Netanyahu hanno fugato ogni speranza , mentre Guterres ha levato un appello per un cessate il fuoco.
Attimi terribili, momenti di insana follia, che non avremmo mai voluto vedere.
La condanna
Le luci di questa mattina hanno visto l’Occidente stringersi nella condanna dell’attacco dell’Iran che, per la Germania, non trova giustificazioni. Ma anche Giappone e Cina hanno espressso la loro preoccupazione, mentre l’Onu si riunirà d’urgenza nella tarda serata di oggi.
Biden, che vive un momento difficile proprio per la sua vicinanza a Israele, dopo le prime affermazioni, ha dichiarato il suo sostegno allo Stato ebraico e ha condannato l’attacco iraniano.
Il nostro Mministro degli esteri, Tajani, diplomaticamente, ha annunciato che ‘le prossime ore saranno cruciali’.
Perplessità
E, se dinanzi ai nostri occhi scorrono ancora le immagini dei festeggiamenti della popolazione iraniana al momento dell’attacco, preoccupano le parole di Netanyahu, postate sulla piattaforma social X.
“Abbiamo intercettato. Abbiamo bloccato. Insieme vinceremo”.
Parole che suonano come un sinistro presagio e che riportano alla mente quelle di un tempo ormai lontano che preannunciavano la vittoria in un conflitto che seminò morte e distruzione in tutto il mondo.
#IrmaSaracino