Una storia d’amore finita tragicamente circonda il fantasma di un frate che si aggirerebbe, sul suo cavallo, all’interno del Castello della Rotta
Considerato unanimemente il Castello più infestato d’Italia, perso nel verde della campagna torinese,, nei pressi del comune di Moncalieri, sorge un antico maniero. Un luogo che ancora oggi stupisce i visitatori, ma anche gli attuali proprietari per le leggende che ruotano intorno ad esso. Storie antichissime, morti violente e, dulcis in fundo, la presenza dei templari. Ma, più di tutto, stupisce la folta presenza tra le sue mura di spettri che, addirittura, nella notte tra il 12 e 13 giugno, si riunirebbero in processione. Insomma un repertorio vasto e appetibile di storie horror per gli amanti del brivido, tra cui emerge quella di un amore finito tragicamente testimoniata, si fa per dire, dal fantasma di un frate templare che si aggirerebbe, in groppa al suo cavallo all’interno del Castello.
La storia di un amore
Ovviamente l’intramontabile romanticismo, latente in ciascuno di noi, non può rimanere indifferente di fronte al racconto di questa vicenda che ha per protagonisti due giovani innamorati, ovviamente belli, come da copione.
E il racconto della leggenda del fantasma del frate della Rotta si perpetua da ben 4 secoli, avvolta di mistero, ma anche di verità in seguito al ritrovamento, all’interno del maniero, dello scheletro di un cavaliere templare, con la sua spada e, cosa sorprendente, con lo scheletro del suo cavallo.
Ma veniamo alla storia e regaliamoci il sogno, il coinvolgimento in una narrazione che ha del favolistico.
La vicenda
Era il tempo delle crociate, dei templari e dei saraceni, quando il giovane signore del maniero s’innamorò perdutamente di una bellisssima principessina. Fu amore immediato anche da parte della giovane e i due decisero di convolare a nozze. Ma il destino sa essere crudele e proprio la sera dei festeggiamenti per l’imminente matrimonio i saraceni assalirono il castello.
La fanciulla si rifugiò sulla torre più alta e, per sfuggire ai barbari, si lanciò nel vuoto. Fu una notte di combattimenti terribili e, solo all’alba, il giovane signore riuscì a mettere in fuga gli invasori. Cercò la sua amata, ma la trovò sul ponte levatoio, ormai priva di vita.
Un tragico ritrovamento per il giovane che, disperato si fece frate templare e andò a combattere in Terrasanta.
E, da allora, il fantasma del giovane vaga, in groppa al suo cavallo all’interno del Castello, probabilmente alla ricerca di colei che neanche la morte ha potuto allontanare dal suo cuore.
Le testimonianze
Sono tante le testimonianze di coloro che giurano di aver visto, nelle notti inondate dal chiarore delle stelle, il frate templare, sul suo cavallo.
Tra esse, però, sorprende quella dell’attuale proprietario del Castello, Augusto Olivero, che svolge la sua attività di professionista a Torino. Il proprietario infatti racconta dei tanti scricchiolii, per lui ormai consueti, che colmano i silenzi delle notti all’interno del maniero, ma il suo tono si fa più concitato quando descrive il rumore incessante degli zoccoli del cavallo che riecheggia tra le antiche volte.
Egli stesso si chiede se non si tratti di un’allucinazione, di uno stato ipnotico, ma, come lui afferma, “l’ombra di quello scheletro a cavallo con la spada in mano e la grande croce al petto é inconfutabile”
Una testimonianza da brivido e , ancora una volta, l’incertezza del nostro limite ha la meglio sulla nostra razionalità, mentre l’ombra del mistero e della sua impenetrabilità incombe su di noi.
#IrmaSaracino