• Dom. Set 8th, 2024

Il ballottaggio ‘galeotto’

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Il centrosinistra fa il pieno al Centro Sud nel ballottaggio per le elezioni comunali 2024. Mentre la destra spalanca le braccia all’aristocratica Lecce.

E’ il momento dell’analisi e del bilancio dell’esito del ballottaggio per le elezioni comunali 2024. Dilaga il malessere nel Centro Sud che, in uno slancio di ribellione al nostro illuminato governo, si schiera apertamente a sinistra. E anche comuni, storicamente di destra, si allineano in questo schieramento politico. Bassa l’affluenza alle urne che si attesta al 47,71%.

Cara Giorgia

Dopo il voltafaccia dell’Europa all’estremismo di destra, dopo le conflittuali riforme approvate in un clima da saloon in Parlamento, la maggioranza dovrebbe fermarsi a riflettere su questi dati.

Forse qualcosa non va, e gli Italiani, probabilmente obnubilati dalle martellanti propagande patriottiche dell’amata Giorgia, hanno manifestato la loro profonda delusione disertando le urne.

Una protesta silente, ma efficace, qualora si voglia leggere nell’effettiva dimensione l’esito di questo ballottaggio. Cosa che dovrebbe fare il nostro agguerrito ministro Donzelli che ha dato una rivisitazione personale di questi risultati elettorali, parlando di vittoria del centrodestra.

Il giovane e illuminato parlamentare ha infatti esaltato il risultato della maggioranza che ha strappato al centrosinistra ben 4 comuni. Lecce, Rovigo, Verbania e Caltanissetta. 

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Il Presidente del Senato, La Russa

Ben diverso invece l’atteggiamento del presidente del senato italiano, Ignazio La Russa. Questi infatti ha attribuito l’insuccesso al doppio turno che, a suo dire, aumenta l’astensione. Quindi, in una sua dichiarazione ha categoricamente affermato: “Occorre ripensare a una legge elettorale per le amministrative”.

La voce del popolo

Si dimentica forse che le propagande manipolatorie, non suffragate dai fatti, ma essenzialmente dirette alla denigrazione dell’opposto schieramento, sono sterili e improduttive, specie se ripetitive.

Sono recital patetici di figure anomale che, non si sa come, siedono in Parlamento e che sviliscono la politica, riducendola a polemica di bassa leva.

Come sono lontane le figure storiche del nostro passato. Uomini e donne di cultura, di spessore, di formazione politica. In grado di portare avanti argomentazioni e progettualità costruttive .

Da De Gasperi a De Nicola, da Moro a Berlinguer e anche allo stesso Almirante la politica era confronto ideologico, ancorato al reciproco rispetto, ma anche agli interessi di quella Repubblica Italiana che, pur con le sue diversificazioni economiche, aveva una voce unica, Quella del popolo che amava quel Tricolore per cui aveva lottato

Un popolo che ora dice basta allo sfruttamento sul lavoro, che chiede un’assistenza sanitaria adeguata. Un popolo che chiede stipendi equi, ma, soprattutto, che vuole lavorare per vivere e non per morire.

#IrmaSaracino