• Lun. Set 16th, 2024

Albano di Lucania, la sua storia, il suo mistero

AlbanoPhoto di Irma Saracino

Ad Albano di Lucania c’é la storia che non ti aspetti. Una storia scritta sulle sue mura e nei suoi paesaggi mozzafiato, che ci parla anche di magia e della vita di un popolo di tanti anni fa.

Perso nella sua pace e nella sua storia remotissima, in una natura selvaggia e ancora incontaminata, nelle sue tradizioni e nelle sue leggende, Albano di Lucania sorge a circa 900mt. di altezza, quasi cullato dal fascino delle Dolomiti lucane. Cime che indubbiamente, con le loro caratteristiche zoomorfe, hanno da sempre sollecitato l’immaginario collettivo, contribuendo a creare quell’alone di mistero che circonda anche i paesini montani circostanti.

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Fantastico murales di Albano di Lucania

Paesi, la cui ospitale popolazione sa narrare la storia di questa area, colorandola di leggende e superstizioni, tipiche della realtà popolare.

Una realtà spesso dura, faticosa, per gli abitanti di questi luoghi, costretti nel tempo a emigrare, spesso in maniera massiccia, alla ricerca di migliori opportunità di lavoro.

Una storia scritta anche tra le rocce

Ad Accettura, Castelmezzano, Campomaggiore, Pietrapertosa e ad Albano la storia si racconta con quelle rocce che ci parlano di antichi insediamenti preistorici, di culti sconosciuti e, per questo, misteriosi.

Una storia che scorre attraverso le pagine del tempo, lasciando tracce indelebili anche nella memoria collettiva. Ovviamente infarcita di figure tenebrose e, talvolta, demoniache.

La seggia del diavolo

E’ il caso della ‘seggia del diavolo’, una panchina scavata dall’uomo tantissimi anni fa in un monolito, che si erge sul fianco sinistro delle rocce disposte a criniera tra il Monticello e il Basento. Scoperta in epoca lontana da pastori e cacciatori, che si inerpicavano su quelle alture, a tutt’oggi oggetto di studio e di ipotesi non suffragate da fonti storiche.

Composta di schienale e poggiapiedi può ospitare tre persone. Ma ciò che induce la fantasia popolare a congetture, a dir poco, fantasiose é la forma della roccia che ingloba la seggia.

Vista frontalmente e di lato infatti, ha le caratteristiche di un essere demoniaco, mostruoso,munico di copricapo e con una faccia e un petto.

Si tratta indubbiamente, stante anche la vicinanza di grotte e palmenti, di un luogo di culto con funzione propiziatoria della divinità preposta alle varie colture del luogo e dell’epoca, certamente preistorica.

Del resto la fantasia popolare, specie quella contadina, é sempre stata pronta ad accendersi di fronte a forme e sagome inusuali della stessa morfologia dei luoghi. E la Lucania, con le sue caratteristiche alture, con i suoi anfratti e la sua vegetazione, ben si presta a questo cosmo di leggende, miti e superstizioni.

Le tradizioni religiose di Albano

A metà tra la superstizione e un fideismo di stampo medievale, Albano preserva nei suoi circa 1500 abitanti una marcata religiosità, esprimentesi prevalentemente nel culto di San Rocco e dell’Assunta. Entrambi celebrati con processioni e feste locali, calendarizzate in maniera tale da non sovrapporsi ad altre cerimonie di questo tipo nei paesi limitrofi.

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Pregevole dipinto di scuola fiamminga all’interno della chiesa madre di Albano

Ma la religiosità rivela anche una sua storicità, tangibile nei luoghi di culto del paese.

La Chiesa Madre infatti, straordinario esempio di arte romanica pura, custodisce al suo interno dei veri tesori. Tele di scuola fiamminga ed altre di straordinaria fattura rivelano il ruolo straordinario, nel passato, della chiesa, in questo piccolo centro, dominato comunque dalla figura del Duca Ruggiero..

Purtroppo, però , in questo paese tranquillo, che preserva il sapore antico di tradizioni, miti e riti, l’indifferenza delle precedenti istituzioni ha minato in buona parte l’ingente patrimonio culturale e artistico, che necessita di un’accurata opera di restauro.

Ma oggi che finalmente l’Italia tutta é pervasa da una rinnovata sensibilità per la salvaguardia dei beni culturali, anche ad Albano é giunta l’eco di questo fermento e anche qui la Sovrintendenza sta contribuendo notevolmente alla rivalutazione dei beni e delle opere di pregio del paese.

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L’altare della chiesa di Maria dell’Annunziata

Ce ne parla don Mimmo Fanuele, parroco di Albano, che ci fa da guida nella scoperta dei gioielli dell’arte del luogo.

E, in questo nostro percorso, rimaniamo stupiti di fronte a un altare ligneo di età barocca, presente nella chiesetta di Maria dell’Annunziata.

Un vero tesoro della produzione artistica di fine ‘600 e inizio ‘700.

Le speranze

Tante, legate alla valorizzazione del territorio, che ha nella sua storia, nella sua arte e nella sua bellezza un potenziale straordinario, come del resto ci riferisce lo stesso sindaco. Un potenziale che potrebbe portare il paese al ruolo di centro di attrazione turistica.

E, alla luce delle progettualità in cantiere, crediamo che finalmente la bella Lucania possa rivelare le sue perle, i suoi tesori, celati ai più dal silenzio omertoso dell’indifferenza del passato.

#IrmaSaracino