castello aragoneseFoto di Irma Saracino

Tra fantasmi e storia il Castello Aragonese di Taranto rappresenta un polo d’attrazione turistica, ma tra le sue mura tanti i segreti e i misteri

La storia del Castello Aragonese di Taranto è scritta sulle sue mura, tra quelle torri circolari che dominano il mare. Ma, soprattutto, tra quei sotterranei, in parte ancora da scoprire, che celano segreti di un tempo molto remoto.

tar1 Il Castello Aragonese di Taranto e i suoi misteri
Scorcio del Castello-foto di I.Saracino

Un tempo ancora tutto da narrare che evoca antiche battaglie, intrighi, prigionie. E c’è chi giura di aver scorto tra quelle mura maestose il fantasma di una donna, che, vestita di bianco, apparirebbe nelle notti di luna piena.

La storia

La storia di questo splendido maniero è remotissima. Sembra infatti che l’area del Castello originariamente fosse occupata da una struttura  greca del IV-III sec. a.C., su cui i bizantini avrebbero eretto poi una propria fortificazione.

Nel corso dei secoli, che videro l’avvicendarsi di vari dominatori , la fortezza venne ampliata, sì da costituire un’opera difensiva inespugnabile. Ma solo con il re di Napoli Ferdinando d’Aragona la fortezza fu trasformata in un Castello, divenendo così un avamposto per scongiurare un’eventuale invasione turca. Le sue cinque torri circolari, erette a tale scopo, rappresentarono un valore aggiunto per poter avere una visione completa dell’area marittima e far fronte a un eventuale attacco nemico.

Taranto, infatti, specie per la sua posizione geografica, rappresentò una conquista ambita da molti.

Solo ai primi del ‘500 gli Spagnoli completarono la costruzione del Castello, arricchendolo con nuove fortificazioni e ampliando ancora una volta il fossato, che raggiunse una larghezza di 63 metri.

Passarono i secoli e si scrissero nuove pagine di storia, fino a giungere a quel ‘700 che vide Taranto fortemente dipendente dal regno di Napoli.

Da fortezza a prigione

Dello splendore di un tempo rimase ben poco al Castello, ormai non in grado di affrontare i nuovi armamenti. E fu così che venne convertito in caserma e prigione.

tar Il Castello Aragonese di Taranto e i suoi misteri
Scorcio del castello-foto di I.Saracino

Una prigione terribile a giudicare dalla testimonianza offerta da Dumas nel suo ‘Conte di Montecristo’. Un romanzo che sembra aver tratto ispirazione proprio dalla prigionia del generale Alexandre Dumas, padre del celebre scrittore, all’interno delle mura del Castello di Taranto, nel 1799 .

Una prigionia terribile, caratterizzata da torture di ogni tipo, come quella di tanti altri sfortunati che, in quei sotterranei e in quelle celle furono rinchiusi.

Poi l’800 spalancò le sue porte e, gradualmente ci si aprì alla modernità fino a giungere alla costruzione del ponte girevole.

Ma nelle splendide notti tarantine, quando il mare lambisce le mura secolari del Castello, sembra che ancora si aggirino oscure presenze. E in molti giurano che siano percepibili i sospiri e i lamenti di quanti, in passato, gridarono tra quelle mura il dolore di una libertà perduta.

#IrmaSaracino

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