Tesla

Schivo verso la relazione umana e verso le donne, Nikola Tesla è oggi considerato tra i più grandi inventori del mondo

Nikola Tesla, inventore, fisico e ingegnere elettrico, nacque a Smilja in Croazia, da famiglia serba, nel 1856. Personalità irrequieta, si rivelò incostante sia negli studi che nel lavoro. Frequentò diverse università europee senza mai portare a termine i corsi, conseguendo, solo in un secondo momento, la laurea in Ingegneria presso l’Università di Praga.

La vita

Lavorò presso diverse aziende in diverse città, Praga, Budapest, Maribor in Slovenia, Parigi, cambiando spesso lavoro per sua intolleranza alle regole e agli ambienti. Si trasferì definitivamente negli Stati Uniti nel 1884.

Tesla1 Tesla, lo scienziato che amava una colomba
Nikola Tesla

La sua stravagante personalità e il suo genio indiscutibile però lo portavano spesso a non organizzare i suoi lavori di ricerca e a lasciarli solo sotto forma di appunti, solo raramente li faceva brevettare. Non cercava la fama anzi la fuggiva.

Per il riconoscimento di molte sue invenzioni fu costretto spesso a conflitti legali con altri scienziati di fama mondiale, come Marconi, Ferraris e Edison. Contro quest’ultimo ci fu proprio una contesa, definita dai giornali dell’epoca “Guerra delle Correnti”, dove Tesla sosteneva l’utilità della corrente alternata in contrapposizione a quella continua sostenuta da Edison.

Verso la fine della sua vita Tesla lavorò anche al famigerato “Raggio della Morte”, un meccanismo in grado di trasferire enormi quantità di energia a distanze di centinaia di chilometri capace di distruggere qualsiasi cosa incontrasse lungo la sua strada. Ma il progetto venne abbandonato dopo qualche esperimento andato male e l’arma non fu mai realizzata.

Miti, leggende

Intorno a Nikola Tesla, come spesso accade per i geni eccentrici, si sono addensati miti, leggende e aneddoti di difficile dimostrazione. Il mito principale è quello che lo dipinge come un benefattore che voleva distribuire l’energia elettrica gratuita a tutto il mondo, un futuro prospero per tutta l’umanità.

Questo sogno naturalmente si infranse contro le logiche del commercio che vedeva minacciati gli eventuali profitti.

La personalità

Nikola Tesla era bizzarro e con una mentalità fuori dagli schemi. Soffriva di insonnia, dormiva due ore a notte, era schiavo di molti comportamenti ossessivo-compulsivi. Era ossessionato dal numero tre e dai suoi multipli e in albergo richiedeva sempre una stanza con un numero multiplo di tre.

Aveva la fobia per le persone obese. Preso dallo sgomento licenziò una delle sue segretarie perché sovrappeso. Soffriva di Sinestesia, un processo percettivo che consiste nell’interazione e sovrapposizione spontanea e incontrollata di più sensi.

Nelle persone con sinestesia accade che una stimolazione sensoriale generi, in maniera automatica, la percezione di due eventi sensoriali distinti e concorrenti. Per esempio, percepire particolari suoni in associazione a particolari colori, oppure avere il gusto del dolce associato ad alcune parole.

Nel suo caso Tesla percepiva colori vividi collegati ad alcuni stimoli sensoriali verbali. La presenza di questa sindrome anche in artisti come Mozart e Kandinsky avvalla l’ipotesi che la sinestesia influisca parecchio nello sviluppo della creatività.

Ad un’accurata analisi psichiatrica oggi si potrebbe ipotizzare che Nikola Tesla soffrisse di Sindrome di Asperger. Questo spiegherebbe anche altre sue caratteristiche, la grande memoria, l’ossessione alla ripetizione e soprattutto il disinteresse alla sessualità.

Tesla e l’amore

Uomo di bell’aspetto e conteso dalle signore dell’alta società americana, non è mai riportato, in nessuna sua biografia, un contatto affettivo col mondo femminile. Nemmeno emerge una sua ipotetica omosessualità anche se, a sostegno di questa ipotesi, aveva un appartamento privato che nessuno dei suoi colleghi aveva mai visitato.

Un posto forse riservato per incontri omosessuali? Non era interessato né alle donne né agli uomini, probabilmente era asessuato.

Non credo che ci sia brivido che possa attraversare il cuore umano come quello che percepisce l’inventore quando vede le creazioni del proprio cervello prendere forma, quando vede dimostrati alcuni esperimenti dopo mesi e mesi di attesa e speranza. Queste emozioni fanno dimenticare a un uomo cibo, sonno, amici, amore, tutto. Un inventore ha una natura così intensa e dalla qualità così tormentata, che darsi ad una donna che ama significherebbe buttare via tutto. È un peccato, ovvio, perché a volte ci si sente soli”.

La solitudine

Col passare degli anni il peso di queste manie lo resero sempre più isolato, in balìa di amnesie e attacchi di sinestesia. Iniziò a prendersi cura dei piccioni fino a quando un giorno si prese cura in particolare di una colomba bianca che gli si affezionò molto.

colomba Tesla, lo scienziato che amava una colomba
Un amore

Ad un suo fischio lo raggiungeva sulla spalla anche in mezzo alla folla. “Mi da una ragion per vivere, la amo come un uomo ama la propria donna”.

Tesla dette l’avvio a molte invenzioni, aprì la mente a molti scienziati, fece molte scoperte, ma non ne concretizzò nessuna e morì povero. Dopo la sua morte ci furono centinaia di commemorazioni scritte, tra cui quelle di 4 premi Nobel per la fisica (tra cui Albert Einstein) e svariati premi Nobel per la chimica, oltre a numerosi scienziati altrimenti famosi.

Ai suoi funerali la polizia ebbe difficoltà a contenere la folla e il rito si dovette svolgere all’aperto durando svariate ore.

Nikola Tesla fu un grande inventore, scienziato e ingegnere, riconosciuto a livello internazionale, un uomo geniale che ebbe idee innovative, un vulcano attivo.

Dopo la morte

Dopo la sua morte ebbe l’onore dell’attribuzione, da parte della Conferenza Internazionale dei Pesi e delle Misure, del suo nome all’unità di misura dell’induzione elettromagnetica (il tesla).

In una sala del Museo Tesla a Belgrado un suo scritto conclude il cammino del visitatore:

Tesla2-1 Tesla, lo scienziato che amava una colomba
Museo Tesla a Belgrado

Lo sviluppo progressivo dell’uomo è di vitale dipendenza dall’invenzione. Essa è il più importante prodotto del suo cervello creativo. Il suo ultimo scopo è la completa padronanza della mente sul mondo materiale, l’imbrigliare le forze della natura ai bisogni umani. Questo è il difficile compito dell’inventore che è spesso frainteso e non ricompensato. Ma egli trova ampia compensazione nel piacevole esercizio dei suoi poteri e nella consapevolezza di appartenere a quella classe eccezionalmente privilegiata senza la quale la razza umana sarebbe stata sconfitta per lungo tempo nell’amara lotta contro gli spietati elementi.

                                                Nikola Tesla 1919

#Bruno Matacchieri

Di Bruno Matacchieri

medico psichiatra, scrittore, esperto di opera lirica

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