Jack lo Squartatore

Una figura criminale, quella di Jack lo Squartatore, che seminò il terrore nella Londra  di fine ‘800. Un serial killer entrato nella leggenda, sulla cui identità ancora si discute.

Uno dei casi irrisolti del passato è indubbiamente quello che ha per protagonista la figura di Jack lo Squartatore, mai identificato,  autore di una serie di omicidi terribili. Tutti ai danni di donne emarginate dalla società vittoriana della Londra di fine ‘800. Tutte sgozzate e mutilate di organi interni e in molti casi dei genitali.  

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La paura dominava tra le strade di Londra

Un accanimento senza precedenti, dunque, che squarciava il velo di una personalità criminale associata a ‘elementi collerici e di apparente misoginia’, secondo l’analisi condotta dal dott. Thomas Bond, medico forense dell’epoca.

La personalità del serial killer

Thomas Bond, che collaborò con Scotland Yard nelle indagini e assistette all’autopsia di alcune delle vittime, attribuì natura sessuale agli omicidi, pur senza violenza di tipo sessuale. Chiaramente una personalità fortemente disturbata, capace però di sviare, anzi quasi sfidare,  gli inquirenti che non riuscirono mai a identificarlo.

Il dott. Bond cercò di delineare il suo profilo, ovviamente con notevole difficoltà, data la scarsità di testimonianze.

Emerse, stante le modalità delle mutilazioni  e degli omicidi, che dovesse trattarsi di un unico autore, di sesso maschile, probabilmente di aspetto fisico prestante, audace e imperturbabile.

 Lo sconosciuto, secondo la ricostruzione del dott. Bond, sarebbe apparso alle sue vittime innocuo. Forse un uomo ben vestito, di mezza età. Inoltre avanzò l’ipotesi che l’omicida soffrisse di satiriasi, una devianza sessuale oggi definita ipersessualità o promiscuità.

Poi, dall’attenta analisi dei tagli, molto imprecisi, rilevò che non poteva trattarsi di un chirurgo, né tanto meno di un macellaio.

La risonanza mediatica dell’epoca

Il caso di Jack lo Squartatore ebbe una risonanza mediatica senza precedenti. I giornali dell’epoca infatti diedero ampio spazio alle notizie o alle ipotesi che potevano trapelare dalle indagini, gratificando in questo modo la personalità narcisista dell’assassino che finalmente poteva sentirsi protagonista in una società che probabilmente doveva averlo emarginato fino a quel momento.

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Illustrazione della rivista Punch raffigurata da John Tenniel del 29 settembre 1888 che mostra il misterioso assassino di Whitechapel.

Era lui l’eroe nero di tutte le cronache, era lui a tenere in pugno la stessa Scotland Yard! E, in ragione di ciò, inviò alla fine di settembre del 1888 una lettera al Central News Office di Londra.

Era scritta con l’inchiostro rosso e in essa rivendicava la paternità dei delitti commessi fino a quel momento. In calce, la sua firma: Jack lo Squartatore.

Da quel momento cominciava la leggenda macabra di un uomo, quasi certamente frustrato e afflitto da gravi patologie, che diveniva protagonista di una Londra fortemente emarginante. Una metropoli che disdegnava il disagio sociale, quasi ghettizzandolo in un quartiere sovraffollato come Whitechapel, teatro degli efferati delitti.

Fu una mossa strategica autocelebrativa ben studiata ed efficace. La notizia della lettera infatti rimbalzò sulle cronache con grande clamore.

Jack lo Squartatore si consegnava alla storia ed anche a un certo tipo di cinematografia che a posteriori a lui si sarebbe ispirata

Le vittime

Le 5 donne uccise da Jack vivevano in condizioni di grande precarietà, (forse come la madre) e sbarcavano il lunario per affrontare una quotidianità di degrado nell’East End londinese di fine ‘800. Molti hanno parlato di prostitute, ma non abbiamo notizie certe in merito.

Il mistero rimane

Le ipotesi avanzate sulla sua identità sono state tante, ma tutte smentite da dati che le hanno confutate.

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Thomas Bond, medico legale e profiler del caso di Jack lo squartatore

Come evidenziato da un’analisi della sua personalità, condotta in età moderna dall’Fbi, doveva trattarsi di un uomo provato da gravi carenze affettive in ambito familiare, probabilmente cresciuto senza una figura paterna, ma anche appartenente a un ceto sociale di modeste condizioni economiche.

Elementi questi che avrebbero causato in lui una profonda rabbia sociale, ma anche odio nei confronti delle vittime. E il suo infierire sui tratti somatici delle donne da lui uccise , nonché sui loro genitali, potrebbe evidenziare un’aggressività repressa nei confronti della madre, non in grado di garantirgli una famigla

Ma, al di là di ogni profilazione di questo macabro personaggio, Jack lo Squartatore  ancora oggi rimane avvolto dalla nebbia londinese, protagonista di un rituale horror che fa venire i brividi.

 E il suo intento, quello di consegnarsi alla leggenda, è riuscito.

Irma Saracino

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