Dopo il rovesciamento del regime di Assad la Siria esulta nella speranza di quella libertà troppo a lungo negata. Ma non mancano le perplessità
Tante le speranze dei siriani in questo nuovo giorno, dopo che i ribelli, nella giornata di ieri, hanno liberato Damasco. L’incubo é finito per una popolazione che ha vissuto l’orrore di una guerra devastante per ben 14 anni. La fuga di Assad in Russia ha confermato, almeno in apparenza, il volto nuovo della Siria, uscita da 50 anni di crudele governo della sua famiglia
L’esultanza
E l’esultanza é esplosa. Ovunque, per le strade di questa martoriata Nazione, tra le macerie che ancora parlano di morte e devastazione, nel mondo, tra le migliaia di siriani costretti a fuggire da una guerra che non ha risparmiato neanche le armi chimiche.
Ovunque é riecheggiato il grido di libertà. Le porte della terribile prigione degli orrori di Damasco si sono aperte. E una folla di detenuti, spaesati, ma felici, si é riversata per le strade.
Rovesciate, decapitate tutte le statue di Assad ed anche le immagini del dittatore sono state lacerate. Una folla incontenibile si é riversata per le strade, mentre risuonavano i clacson delle automobili.
Ore frenetiche, ore scandite da notizie susseguentesi a ritmo continuo. E, quando Mosca ha confermato, attraverso il suo canale,Telegram Mikhail Ulyanov, la concessione dell’asilo ad Assad e alla sua famiglia, l’entusiasmo ha raggiunto vertici inusuali.
Gli Occhi del mondo
Anche i governi internazionali hanno accolto con favore il rovesciamento del governo autocratico di Assad, sperando in una ridefinizione delle alleanze e delle influenze in Medio Oriente.
E Joe Biden, ieri sera, nel suo discorso alla nazione, ha considerato giuste le rivendicazioni siriane, ma ha espresso perplessità in relazione ad un’eventuale ingerenza nella Nazione dell’Isis.
In ragione di ciò gli Stati Uniti, che annoverano circa 900 truppe di stanza sul territorio hanno bombardato massicciamente postazioni dell’Isis.
” Non permetteremo all’ISIS di ricostituirsi e di trarre vantaggio dall’attuale situazione in Siria”, ha affermato in una dichiarazione il comandante generale del CENTCOM Michael Erik Kurilla, lanciando poi un monito a tutte le organizzazioni in Siria.
“Tutte le organizzazioni in Siria sappiano che le riterremo responsabili se collaborano o sostengono l’ISIS in qualsiasi modo”.
Israele, dal canto suo, sempre pronto a intervenire con le sue milizie, ha oltrepassato il confine presso le alture del Golan, non senza bombardare contenitori di armi chimiche che potrebbero servire eventualmente all’Isis
Chi sono i liberatori
Con un’avanzata, durata solo 12 giorni, questi nuovi eroi della Siria sono in realtà un’alleanza di milizie guidata dal gruppo Hayat al-Tahrir al-Sham (HTS), un ex affiliato di al-Qaeda. Alla guida, Abu Mohammed al-Julani, ex leader della branca siriana di al-Qaeda, ora passato a più miti consigli ( almeno secondo una sua dichiarazione)
Questi ha descritto la caduta di al-Assad come un’opportunità per trasformare la Siria in un “faro per la nazione islamica” e ha sostenuto che siamo di fronte all’inizio di una “nuova storia” per la regione.
Un cambiamento per il Medio Oriente?
Siamo dunque di fronte a uno dei più grandi punti di svolta per il Medio Oriente? Indubbiamente la caduta di Assad ha spazzato via un bastione da cui Iran e Russia esercitavano influenza in tutto il mondo arabo, ma incombe lo spettro dell’Isis.
Occhi puntati dunque sulla Siria, nazione resa povera dai giochi di potere, ma ricca di petrolio e via di transito per le armi.
Irma Saracino