Entrati nell’immaginario collettivo come simbolo del Natale, gli elfi hanno origini molto remote, tipiche delle tradizioni nordeuropee
Piccoli, orecchie appuntite, simili agli umani, ma dotati di poteri soprannaturali, gli elfi sono ormai entrati nelle tradizione popolare come laboriosi aiutanti di Babbo Natale. Sono loro che hanno le chiavi del destino dei bimbi e delle loro richieste di doni a Natale.
Possiedono infatti le terribili liste dei bimbi buoni e dei cattivi e, chi sa, che non abbiano anche quelle dei grandi. Preparano i regali per i piccoli di tutto il mondo che Babbo Natale distribuirà nella notte magica della vigilia. Ma sono all’opera per tutto l’anno perché si occupano anche della manutenzione della slitta ed hanno cura delle renne del caro vecchio.
In realtà, però, l’origine di questi personaggi tanto cari ai bambini, sono molto più remote e risalgono alle tradizioni, alle leggende delle popolazioni germaniche del nord Europa e a quelle celtiche. Quindi ancor prima che la figura di Babbo Natale prendesse corpo, nel XIX secolo, negli Stati Uniti.
Chi erano gli elfi?
Di fianco al mondo reale é sempre esistito un universo parallelo, popolato da spiriti, folletti, fate e divinità, capaci di proteggere, ma talvolta anche di punire gli umani.
Un universo capace di interagire con il reale, in cui il bene tendenzialmente vince sul male. E, specie in Irlanda, in Scozia, ancora oggi la presenza di questi elfi é sentita, quasi come se fosse l’artefice di una storia espressasi nei secoli successivi con quel gusto per il mistero che caratterizza il mondo anglosassone.
Che i boschi, le foreste, le larghe distese irlandesi abbiano sempre sollecitato l’immaginario collettivo é fuori discussione. Lo attesta il persistere nel tessuto sociale anglosassone di antiche leggende e narrazioni dal fascino indiscutibile.
Ancora oggi, infatti, sono molti coloro i quali dichiarano di aver incontrato folletti o elfi. Quanto alle fate non abbiamo notizie in merito.
Ma se tra gli anglosassoni gli elfi sono creature positive, benevole, ben diversa é la situazione tra le popolazioni germaniche. e nella cultura norrena Qui troviamo anche gli elfi capaci di portare eventi negativi o addirittura malattie agli uomini. Una sorta di divisione tra angeli e demoni, quindi, di chiara origine precristiana.
Il Medioevo
E’ nell’alto Medievo, tendenzialmente portato alla demonizzazione di tutto ciò che appartiene alle credenze popolari ed alla magia, che anche nel mondo anglosassone compaiono gli elfi malevoli.
Il clima censorio che portava all’asservimento delle masse, in nome di una cristianità non certo rispondente al messaggio evangelico, era un po’ dovunque. E il persistere di credenze popolari, legate a tradizioni precristiane, era considerato opera del diavolo.
Solo nei secoli successivi, e non ovunque, l’uomo poté avere una certa libertà di scelte.
Conclusioni
Alla luce di questo percorso, che mette in rilievo lo stretto nesso esistente tra realtà socio-culturale e tradizione, ci rendiamo conto di come l’umanità, da sempre, abbia avuto bisogno di sognare, di credere in un intervento salvifico di natura soprannaturale.
E, quindi, regaliamoci il sogno, la fiaba, affinché possa restituirci quella capacità di credere tipica dell’infanzia, distrutta poi dalla quotidianità di una vita fin troppo reale. Anche solo per un momento, per un attimo che può essere vita.
Irma Saracino