Dopo la condanna a 8 mesi di reclusione di Delmastro, sale la tensione tra il nostro Governo e l’Anm.
Condannato dal Tribunale di Roma a 8 mesi di reclusione, con pena sospesa e interdizione dai pubblici uffici per un anno, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro ( Fratelli D’Italia) dichiara:” Nel collegio, giudici di sinistra”. La premier Meloni e il Guardasigilli Nordio, dopo aver espresso tutto il loro sconcerto per questa sentenza, fanno quadrato intorno a Delmastro che ( come dichiarato dalla Meloni) rimane al suo posto. Immediata la reazione dell’Anm. S’inasprisce la tensione, già esistente, tra il nostro Governo e la Magistratura italiana.
Esplode l’opposizione.
Un copione ben noto
Che i rapporti tra Governo italiano e Magistratura non siano idilliaci appare evidente, ma quest’ultimo episodio scrive un’altra pagina di questo copione che avremmo preferito non leggere.
Ancora una volta infatti viene mossa una pesante accusa ai magistrati, rei di aver emesso, a detta di molti nostri esponenti della maggioranza, una sentenza politica che esprime un chiaro allineamento politico.
E, ancora una volta, una sentenza non viene rispettata
Le dichiarazioni di Delmastro
Riconosciuto colpevole di aver diffuso notizie coperte dal segreto d’ufficio, nel gennaio 2023, nell’ambito del caso dell’anarchico Alfredo Cospito, Delmastro dichiara tutta la sua innocenza. E, nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, afferma :” il collegio era fortemente connotato dalla presenza di Md (corrente di sinistra, ndr).
Un’accusa pesante che ovviamente ha destato la reazione dell’ Anm che ha replicato con fermezza: “ Non applichiamo la logica della sentenza politica”.
Delmastro inoltre asserisce che le riforme per una giustizia diversa avranno adesso un’accelerazione.
I fatti
Quando, nel febbraio del 2023, il vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli ( Fratelli d’Italia) riferì alla Camera il contenuto di conversazioni , avvenute in carcere tra l’anarchico Cospito e alcuni leader della camorra e della ‘Ndrangheta, avute da Delmastro, esplose la bufera.
L’intento era quello di dimostrare la collusione tra mafiosi ed estremisti di sinistra, in una lotta comune contro il 41 bis. Ma l’incauto Donzelli, come l’ancor più incauto Delmastro dimenticarono che tali conversazioni facevano parte di un’informativa su cui era apposta la dicitura ” a limitata divulgazione”
La denuncia, presentata da Angelo Bonelli, di Avs. diede l’avvio alle indagini che hanno portato alla sentenza di colpevolezza di Delmastro per violazione del segreto di atti d’ufficio.
Irma Saracino