Infuria la bufera tra Trump ed Europa, dopo le recenti affermazioni del presidente Usa, nel corso del primo consiglio dei ministri della sua amministrazione
‘ Nata per fregare gli Stati Uniti’, questa , tra le tante, l’affermazione del poco diplomatico presidente statunitense nei confronti dell’Unione Europea. Un’affermazione che, come é ovvio, ha scatenato l’ira di Bruxelles, pronta, finalmente, a vestirsi di autorità nei confronti degli Usa. Un botta e risposta che non lascia spazio a speranze di riappacificazione e che rischia, in fase di attuazione, di minare ancor più il precario rapporto tra le due parti. Un vero e proprio divorzio, annunciato ai media in linea con le coreografiche trovate di Trump, che tanto piacciono all’America. Quindi, Trump ed Europa, cronaca di un amore finito!

Le accuse
E, come tutti i grandi amori che sono all’epilogo, non sono mancate le accuse e le minacce del tycoon allla volta della fedifraga Europa. Rea di ‘essere stata ingiusta’ nei confronti degli Usa.
Come dichiarato da Trump alla stampa e nel corso della riunione di Gabinetto, gli Stati europei ‘ non comprano le nostre auto, non comprano i nostri prodotti agricoli, non comprano quasi nulla, dobbiamo rimediare”.
Poi, con i suoi usuali e leggendari toni ha insistito: ‘abbiamo un deficit commerciale di 350 miliardi di dollari’
Una motivazione più che valida, a suo dire, per imporre, dal prossimo 2 aprile, dazi del 25% su tutte le importazioni provenienti dall’Unione Europea in generale. Dazi che riguarderanno ‘le automobili e tutte le altre cose‘
Ma il presidente statunitense, pervaso dal fuoco inarrestabile di un neo-protezionismo, non ha precisato di quali altre cose si tratti, né tanto meno ha chiarito se il provvedimento colpirà tutti gli Stati Europei indiscriminatamente o se ci saranno Stati privilegiati. Tra i quali potrebbe avere un posticino l’Italia della silente e fluttuante Meloni.
La reazione dell’UE
Immediata e scontata la reazione dell’UE che ha subito ridimensionato le motivaziono di carattere economico addotte da Trump, dichiarandosi pronta ad imporre, a sua volta, dazi alle merci importate dagli Usa. Cosa che aggraverebbe ulteriormente il disavanzo economico dell’America nei confronti dell’Unione Europea.
‘L’Ue reagirà fermamente e immediatamente contro le barriere ingiustificate al commercio libero ed equo, anche quando i dazi vengono utilizzati per contestare politiche legali e non discriminatorie– ha dichiarato il portavoce UE- e proteggerà sempre le aziende, i lavoratori e i consumatori europei da dazi ingiustificati”.

Attento mr. President!
Insomma il ciclone Trump rischia di stravolgere tutto e non sempre in maniera positiva per l’America. Dopo il video choc dei giorni scorsi su Gaza, echeggiante il faraonico cattivo gusto del tycoon, dopo i ricatti e i compromessi sulla guerra in Ucraina, Donald il pacificatore lancia i suoi strali sull’Europa, incurante delle conseguenze.
Sarebbe opportuno evidenziare infatti che il profumo dei dollari può essere ammaliante, inebriante, ma i ricatti e i provvedimenti avventati possono essere dei terribili boomerang.
Per cui ‘Be careful mr. President!’
Irma Saracino