Allarmante il disagio sociale in Italia che registra l’ aumento del lavoro povero. Cresce la sottocupazione, in misura rilevante tra le donne
Allarmante il report di Unimpresa, che, rielaborando i dati dell’Istat, fornisce il quadro desolante di un’Italia in cui dominano il disagio sociale e la crescente poverttà, malgrado l’incremento dell’occupazione.

Precariato, salari bassi e contratti di lavoro deboli determinano un aumento considerevole della povertà, che, conseguentemente crea un disagio sociale diffuso e un considerevole aumento della criminalità.
La realtà
Al di là delle martellanti retoriche di marcato sapore propagandistico , la realtò fotografa una condizione di indigenza diffusa, e ciò in ragione di quello che ormai viene definito lavoro povero e, in molti casi, a rischio.
Le cronache, le immagini parlano chiaro e ci raccontano una realtà che fa male, che offende la dignità della persona. E il calo della disoccupazione non deve trarre in inganno, perché sono le condizioni di lavoro estremamente fragili.
Una fragilità che si esprime sia sotto il profilo della remunerazione, ancorata ad una logica di sfruttamento, sia sotto il profilo della sicurezza sul lavoro.
Calano i contratti a tempo indeterminato e i contratti part time a termine, mentre si registra il crescente aumento dei contratti ‘a scadenza’. Quanto alle donne, malgrado le numerose campagne di sensibilizzazione, permane una forte diseguaglianza retributiva. Aumentano invece i lavoratori autonomi e le collaborazioni, ovviamente prive della qualsivoglia tutela reddituale.
I dati di Unimpresa
I dati forniti da Unimpresa sono a dir poco allarmanti. Sono oltre 8,5 milioni gli italiani colpiti da questo dilagante disagio sociale, conseguenza di provvedimenti insufficienti a risolvere il problema dei salari bassi. Sarebbe sufficiente aumentare la produttività delle imprese e ridurre la pressione fiscale che, mai come ora, ha raggiunto vertici insostenibili per poter arginare una situazione che ormai coinvolge una platea sociale sempre più ampia.
Di fronte alla crudezza di una realtà quale quella attuale, ci si interroga su quali possano essere le conseguenze e, sooprattutto, l’epilogo.
L’Italia ha raggiunto ormai un triste primato, quello di essere tra le nazioni più povere, seguita solo da Romania e Bulgaria
Irma Saracino